giovedì 6 agosto 2009

Risentirsi (?)

Il fatto è che, sinceramente, non provo nemmeno risentimento.
Mi limito ad assistere al delirio con gli occhi stoici del saggio che non ho.
Quando si parla di "Banana Campus" e di chi ci scrive, tutt'al più si pensa che sia un sito per "riformisti", per gente che vorrebbe riformare l'istituzione universitaria, quando invece secondo taluni la scelta più intelligente sarebbe quella di piazzarci una bomba e distruggerla completamente.
Poi c'è chi dice che secondo noi "bisogna assumersi delle responsabilità" (ma questa ancora non l'ho capita...)
Altre volte si passa ai toni più pesanti. E quindi veniamo additate come "filosofe del cazzo", come se riflettere su ciò che ci circonda sia prerogativa esclusiva dei filosofi e, per di più, dei "filosofi del cazzo"
Poi c'è l'insulto ideologico, strettamente connesso alla problematica del "filosofo del cazzo". Perché se solo osi preoccuparti di quello che succede intorno a te, nella tua università, se leggi un giornale, o più semplicemente, se i tuoi discorsi non coprono un raggio d'azione che va dalle maschere per il viso alla french manicure per finire alla lingerie sexy (che meca ancora non sa cosa sia...) sei nell'ordine:

- Intellettuale
- di sinistra
- Intellettuale di sinistra
- Rivoluzionario
- Uno che non ha capito nulla della vita
- Un fallito che alle scorse elezioni ha votato PD
- Uno che non ha capito nulla della vita e che pertanto alle scorse elezioni ha votato PD (pare che le due cose vadano a braccetto...)

Data la banalità, la pochezza, la facilità con cui si appiccicano questi stereotipi, onestamente non posso dire di essere risentita.

Ciò che veramente mi fa risentire è sapere che Banana Campus era stato presentato con degli intenti ben precisi:
- trattare con ironia ( e chiedo venia se questa è a volte eccessiva) anche gli argomenti più seri che riguardano l'università e la comunicazione istituzionale unical
- proporre una gestione dei portalini dei singoli corsi di laurea che parta direttamente dagli studenti, in modo tale da garantire un'informazione più mirata alle esigenze degli utenti, più diretta e, soprattutto, sempre meno a rischio di censura e sempre disponibile in qualsiasi momento della giornata (un po' una sorta di Twitter o Facebook degli universitari...)

E se proporre una cosa del genere significa essere intellettuali, filosofi, di sinistra o riformisti beh...
Mi sa che non abbiamo dato modo di capirci granché!

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