questa mia intrusione serve a ricordare, qui sul freddo marmo con su scritto AmbientiDigitali, alcuni cari amici che non ci sono più. Un moderno epicedio, il mio, senza metro greco da dover rispettare, ma con la sola rabbia che mi porto dentro; una rabbia nata, forse, dalla deriva restaurazionista che vedo all'all'interno del cubo 18c, diventato subito dopo l'iscrizione all'Unical la mia casa.
Così come un moderno troiano, io voglio difenderla, questa mia casa. Voglio difendere le sue fondamenta, la sua cultura, i suoi ideali ed i suoi obiettivi, quello che mi ha fatto innamorare di un progetto, chiamato "MondoAiLati", e di una idea, di una sperimentazione, che non si è avuta la voglia e la forza di portare avanti.
Vorrei recitare un distico elegiaco ai tanti amici che sono venuti a mancare, e che voglio elencare:
- l'amico MondoAiLati
- l'amica redazione
- l'amico Elleboro
- l'amica libertà di espressione
- l'amica autodeterminazione del proprio lavoro e dei propri orizzonti di ricerca.
Vorrei che invece faceste un grosso applauso a chi, invece, ha preso il loro posto: salutiamo dunque caramente
- la restaurazione
- il ritorno alla scuola della bacchetta
- la repressione della libertà di espressione
- i tanti fanti e figuranti che accompagnano ed appoggiano queste scelte.
Non è vero: io sono cresciuto meglio della scuola della bacchetta, la mia mente è libera a nuove esperienze che voi non volete conoscere, così fossilizzati sul vostro essere voi stessi, sulle vostre "patute".
Sapete una cosa? Il 18c è morto.. marcio, dentro, ribolle dentro il suo pattume; è morto perché si è lasciato andare al suo destino, ha smesso di innovare, ha smesso di cercare interscambi culturali per chiudersi nel "già-detto", nel sapere consolidato, nel mare calmo della conoscenza enciclopedica. L'empirismo, lasciamolo a chi ha ancora voglia di sporcarsi le mani; lasciamolo a chi pensa che il sapere potrà andare avanti; a chi pensa che le decisioni possano ancora essere prese collegialmente, a chi crede nella democrazia, a chi crede sostanzialmente in quello che vuole.
Perchè qui, non ti è permesso di credere in quello che vuoi...
Avremo la forza di liberare il 18c dai tarli che gli stanno avvelenando l'anima?
La soluzione, non è rifuggire il problema: è superarlo. Io il problema voglio risolverlo, voglio sporcarmi le mani, non voglio scappare per essere lontano da una giurisdizione che mi impedisce di crescere.
Elleboro non è mai cresciuto, non è mai diventato adulto, perché nessuno lo voleva adulto.
Cazzo, io voglio Elleboro adulto; voglio MaL vivo; voglio che tuttiu gli studenti parlino liberamente, senza censure, cesoie o ritorsioni.
Lasciamo la coercizione al pensiero seicentesco, e voliamo liberi nel mare di conoscenza globale che tutti noi, interscambiando i nostri pensieri, siamo in grado di creare.
Io riparto da qui..
gioffo