sabato 25 luglio 2009

Netiquette del blog

Permettetemi due piccole annotazioni.

1. Quando postate una qualsiasi cosa (video, interventi, articoli etc etc.) assicuratevi che non esista già sul blog su cui la postate.
Uno sguardo veloce ai titoli di ogni giorno in archivio può essere sufficiente.

2. Nel momento in cui pubblicate, analizzate un secondo il contesto. Se dovete scrivere un post del tipo "Nello scantinato c'erano cinque topolini" e la notizia di prima pagina riguarda un argomento importante (ad esempio l'esame o l'ultima giornata di Vis Musicae) evitate di postarlo successivamente a quello di modo che la notizia importante rimanga in prima pagina. Per fare questo ridatate gli interventi. Basta anche solo spostare l'ora. Per vedere come fare clicca qui .

Senza nessuna presunzione, ma con la speranza di dare una mano.

Christian

LA LINGUA DEI SEGNI ANCHE AL PARLAMENTO EUROPEO

HO TROVATO QUESTO ARTICOLO SU INTERNET è MI è SEMBRATO INTERESSANTE!!

La nuova eurolegislatura è appena iniziata e si prospettano già importanti novità per i disabili europei: il deputato ungherese Adam Kosa (primo europarlamentare sordo della storia) e il francese Philippe Juvin, entrambi del gruppo dei popolari, hanno chiesto - con una lettera indirizzata al nuovo presidente dell’assemblea, il polacco Jerzy Buzek, e a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari - che tutti i dibattiti per cui è prevista la traduzione vengano tradotti anche nella lingua dei segni. Questo per favorire una maggiore integrazione dei disabili e per dare la possibilità anche ai non udenti di essere informati sulle decisioni e sulle discussioni che si svolgono a Strasburgo e a Bruxelles.
La proposta, avanzata subito dopo il primo intervento di Kosa in lingua dei segni nel corso di un dibattito sulla presidenza ceca, dovrebbe avere - per i due eurodeputati - effetto immediato. “Non vediamo perché quanto proponiamo non debba essere recepito immediatamente”, hanno dichiarato Kosa e Juvin in un comunicato stampa congiunto. “Una simile misura - hanno proseguito - potrà essere utile per tutti i cittadini che fanno uso della lingua dei segni e avrà un forte significato simbolico perché servirà a dimostrare la volontà, da parte dell’Europarlamento, di favorire l’integrazione dei disabili nella società europea”.
Juvin ha spiegato meglio a Superabile.it come si potrà procedere: “Noi abbiamo chiesto che, all’inizio, tutti i dibattiti vengano trascritti e proiettati su uno dei due schermi presenti in aula. Si tratterebbe semplicemente di stenografarli e si potrebbe cominciare con l’inglese, il francese e magari una terza lingua. Poi, assumendo interpreti nella lingua dei segni, si potrà passare a vere e proprie traduzioni simultanee”. Ora sta al presidente Buzek e ai questori trasformare l’idea in azione. Speriamo, passateci il gioco di parole, che non facciano orecchie da mercante.

Programma riassunto



Questo è il trailer di "Saudade do futuro" - film di Marie-Clémence e Cesar Paes , che verra proiettato stasera, dopo le performance dei poeti, Lucia Daniele e Laura Di Gioia, Donato De Acutis e Giampiero Giamogante, Nelo do Fado, Miguel Joanes.

Sono già iniziati gli incontri con Stefano Bartezzaghi e Antonella Sbrilli per "Scrivere con la mente, scrivere con gli occhi"
poi seguià "La voce tra le mani: gesti, segni, parole" di Rosaria Giuranna e Virginia Volterra.

La poesia dedicata ai sordi

La professoressa Jole Romano ha scritto una bellissima poesia dedicata ai sordi, in essa si tende a risaltare l’importanza della loro lingua, la LIS, una lingua che come scritto nella poesia si esprime con le mani, e con le mani si esprimono pensieri, sentimenti ed emozioni!


Lisa Ingrid e Sofia…in rap…

Siamo 3. Grandi amiche !

Io, Lisa e Sofia.

Stiamo bene, in allegria !

Pane, Zucchero e Caffè.

Questa sì che è… poesia !

Ascoltiamo con le MANI

le parole degli Italiani.

Tu credi che scherziamo ?

Noi invece comunichiamo !

Gusti, idee e fantasie !

Voliamo in alto con le MANI

e atterriamo…piano…piano.

Accogliamo fra le dita

la parola preferita

e un bacio da lontano

spicca il volo dalla nostra mano…

Se mi arrabbio, faccio un segno

che è comune anche a te !

Ma, se son felice e contento,

ora sì che mi tocco il mento !

TENTA LA FORTUNA



Tempo fa sul talk mi è stata detta questa frase : TENTA LA FORTUNA :-)
Riferita forse al poco piacimento del mio blog deduco ...a me personalmente appare semplice e completo, ovviamente sono d parte!
Non posso dire di aver avuto molti visitatori, ma penso che questo sia stato un problema comune!
Ho postato molti lavori e mi sono interessata a diverse tematiche dando il mio contributo !!!
Che sia piaciuto o no io ho approfondito molte conoscenze e arricchito il mio bagaglio culturale e informatico e penso sia la cosa più importante :-)

Ringrazio i pochi ma buoni che hanno aderito al mio blog e concludo invitando anche voi a tentare la fortuna....ma così però : http://digilander.libero.it/acqua67/ruota.htm

BUON DIVERTIMENTO !!!!!!!!

DATTILOGIA. Alfabeto manuale ieri e oggi



Come già molte colleghe hanno reso noto...la dattilologia è la rappresentazione manuale delle lettere utilizzate nella scrittura. E' usata per scrivere nello spazio parole della lingua parlata o scritta.



A COSA SERVE? Essa viene utilizzata per comunicare nomi propri (geografici o di persona), nomi non conosciuti e parole di lingue estere.



E' da evidenziare che variano da paese a paese e si modificano nel tempo.
In Italia era diffuso, fino a circa 20 anni fa, un alfabeto manuale noto anche agli udenti, mentre oggi i sordi italiani utilizzano un nuovo alfabeto manuale, molto simile all'alfabeto manuale internazionale. Questo viene sempre eseguito con una sola mano all'altezza del collo del segnante.



Vi mostro le differenze che ci sono tra entrambi gli alfabeti, del passato e quello odierno







PRIMA ERA COSì ......





















OGGI E' QUESTO


Lingua dei segni, dattilologia, labiolettura: segni tra le mani, segni tra le labbra

Con il termine dattilologia (da 'dattilos', dito e 'logos' discorso, studio) ci si riferisce all'alfabeto manuale a volte usato anche dagli udenti che non hanno avuto alcun contatto con le persone sorde.

Fondato su configurazioni statiche, è uno dei mezzi di comunicazione visivo-gestuali più semplici: consiste, com'è noto, nel formare con le dita e la mano le lettere dell'alfabeto.

Leroi-Gourhan (1977) fa notare come il perfezionamento del cervello nella storia dell'evoluzione animale vada di pari passo a quella della mano; nei mammiferi, quanto più la mano è articolata, tanto più è sviluppato il cervello.
E' facile notare dalle illustrazioni delle varie lingue dei segni che si sono succedute nella storia dei sordi, un'evoluzione nell'economia del gesto.

Si passa da lettere segnate con entrambe le mani, aventi come luoghi spaziali di esecuzione del segno diverse parti del corpo, all'alfabeto manuale ora in uso, caratterizzato dall'uso di una sola mano e dall'utilizzo esclusivo dello spazio neutro davanti al segnante come luogo di esecuzione.

Nei metodi didattici la dattilologia è indispensabile per rendere comprensibile un nuovo vocabolo, e affianca la labiolettura per la comunicazione di parole con un'impostazione fonatoria simile per lo spelling delle parole di lingue straniere.

La dattilologia ha un ruolo importante nell''italiano segnato esatto (ISE) usato nel metodo bimodale in quanto sostituisce tutte le parti grammaticali estranee alla Lingua Italiana dei Segni (LIS) (Piglicampo, 1998).


Nella LIS, invece, la dattilologia è scarsamente usata rispetto alle altre lingue dei segni. In particolare è usata per i nomi propri che non possiedono un segno specifico (cognomi, nomi di città e luoghi geografici) e per l'inizializzazione, cioè l'uso della prima lettera di una parola come configurazione del segno corrispondente alla parola.


Con la definizione labiolettura ci si riferisce alla tecnica di decodificare ed identificare i movimenti dell'apparato fonatorio e labiale della persona che comunica col sordo.
Il sordo può così riconoscere i movimenti labiali che formano una o più parole senza l'uso della voce dell'interlocutore. Secondo Pigliacampo (1998) la labiolettura deve tener conto dei seguenti problemi:

  • basare l'istruzione del sordo esclusivamente sulla labiolettura, potrà significare anche stress ed umiliazione quando sarà costretto a comunicare con persone che non hanno pazienza o che possiedono una conformazione labiale che rende impossibile o complicata la comprensione dei fonemi;
  • la comprensione del significante labioletto sulle labbra non implica la comprensione del significato della parola; il sordo fa ogni sforzo per decodificare i codici vocali emessi dalle labbra di chi parla, ma spesso gli sfugge il valore semantico degli stessi;
  • gli interlocutori e in particolar modo gli insegnanti devono possedere un apparato labiobuccale normale. Dovranno imparare a parlare senza fretta né innervosirsi alle frequenti espressioni di incomprensione del sordo.

Parlare bene al sordo è molto difficile e gli insegnanti, i genitori o il logopedista, dovranno leggere loro stessi le labbra del sordo perché se non sono in grado di 'labioleggere' non sono neanche all'altezza di mostrare correttamente i fonemi sulle loro labbra.




segno-nome

Ho pensato che in virtù della manifestazione vismusicae09

anche noi potremmo attribuirci un “segno-nome”;

io avevo pensato a FARFALLA VERDE

perchè vorrei essere la rappresentazione di una farfalla,

libera di volare, di non avere confini e di godersi

ogni giorno come se fosse l'ultimo!

Altra ragione è che adoro il colore verde, il colore dei miei occhi

ed il colore appunto della farfalla che ho tatuato sul mio corpo!

Sarebbe carino se ognuno di noi continuasse a crearsi

il proprio segno nome e spiegarne la ragione

del perchè l'ha scelto....

La cortesia dei non vedenti, Wislawa Szymborska

Wislawa Szymborska (premio Nobel per la letteratura nel 1996)

La cortesia dei non vedenti

Il poeta legge le poesie ai non vedenti.
Non pensava fosse così difficile.
Gli trema la voce.
Gli tremano le mani.
Sente che ogni frase
è qui messa alla prova dell'oscurità.
Dovrà cavarsela da sola,
senza luci e colori.
Un'avventura rischiosa
per le stelle dei suoi versi,
e l'aurora, l'arcolabeno, le nuvole, i neon, la luna,
per il pesce finora così argenteo sotto il pelo dell'acqua,
e per lo sparviero, così alto e silenzioso nel cielo.
Legge - perchè ormai è troppo tardi per non farlo -
del ragazzo con la giubba gialla in un prato verde,
dei tetti rossi, che puoi contare, nella valle,
dei numeri mobili sulle maglie dei giocatori
e della sconosciuta nuda sulla porta schiusa.
Vorrebbe tacere - benchè sia impossibile -
di tutti quei santi sulla volta della cattedrale,
di quel gesto d'addio al finestrino del treno,
di quella lente del microscopio e del guizzo di luce dell'anello
e degli schermi e specchi e dell'album dei ritratti.
Ma grande è la cortesia dei non vedenti,
grande la comprensione generosità.
Ascoltano, sorridono e applaudono.
Uno di loro persino si avvicina
con il libro aperto alla rovescia,
chiedendo un autografo che non vedrà.

Alien Deel...i suoi semanari HUMAN BEAT BOX

Oggi..Alien Dee dimostra praticamente il suo modo di fare musica..il suo essere "STRUMENTO".

Ma la cosa più strabiliante è che l'human beat box non è insegnata solo agli udenti ma, grazie al sostegno degli itnerpreti, anche ai sordi.
E' salito infatti sul palco Antonio Pellegrino, artista sordo, che fa sentire la sua voce...il suo ritmo.
Infatti riesce a fare musica come Alien.

Voi cosa ne pensate?
NB: purtropo ora a causa della linea non riusciamo a pubblicare ne foto ne video..ma ci rifaremo.
Abbiamo tantissime chicche...vi anticipo qualcosa: due interviste ad Alien Dee...una a solo e un'altra doppia con Engenio Scarlato, ragazzo sordo.

direttamente dal blog di vismusicae..

Le parole degli artisti greci

Ieri sera, 24/07/2009 si sono esibiti nell'anfiteatro del parco Nazionale della Sila, gli artisti greci, che si sono dilettati nei distici improvvisati, le cosidette MANDINADHES.
Gli artisti erano tre:

Antonis Fragkakis- voce e lyra
Manolis Lagoudakis- voce e lyra
Manolis Skoumpakis- lauto.

Ecco la loro prima mandinadhas:
VI DO' IL BENVENUTO, L'ESPRESSIONE DI UN PROFONDO DESIDERIO E BISOGNO DI COMUNICARE.
SONO PARTICOLARMENTE CONTENTO DI QUESTA EDIZIONE E DI QUELLO CHE STA ACCADENDO IN GNVSI GIORNI, UNA CONTINUA SCOPERTA, UNA CONTINUA SPERIMENTAZIONE, UNA SFIDA E UNA AVVENTURA CHE VA OLTRE LE POSSIBILITA' DI TRADUZIONE E CHE ARRIVA DIREI FORSE DRITTO AL CUORE, NELL'INTENZIONE DI RAPPRESENTARE PROPRIO LA COMUNICAZIONE.
LE PERSONE DA RINGRAZIARE SAREBBERO TANTISSIME, PERO' STASERA IN PARTICOLARE VOGLIO DIRE GRAZIE A CHI CI OSPITA.
AL CENTRO VISITE DEL PARCO NAZIONALE DELLA SILA.
Iniziano poi a raccontare le loro storie....
sono davvero tutte bellissime, ma anche tante. Quindi inserisco quelle che secondo me sono le frasi più belle.
I tre artisti cantano in greco, quindi, lo staff di vis musicae ha messo a disposizione interpreti in modo da rendere comprensibili le loro parole. In particolare per questo caso i passaggi erano molti: l'artista greco cantava, la traduttrice era americana, quindi traduceva in inglese. A sua volta dunque c'era un'interprete che traduceva in italiano sia alla interprete LIS, sia alla stenografa (che ci ha fornito tra l'altro il materiale. Mariella La Rosa) che ha sottotitolato l'intera serata.
Ecco dunque le frasi pià belle delle loro mandinadhes.
EROTOCRITOS ERA IN PRIGIONE E IO STO PARLANDO CON TE, TU MI HAI CHIESTO DI DIRTI E TI DICO DOVE HO TROVATO L'AMORE PER TE.
SONO DUE MESI CHE IO SONO IN PRIGIONE E SONO TANTO FELICE DI INCONTRARTI.
HO INCONTRATO TANTI ANIMALI FEROCI E LI HO UCCISI E TUTTO DALLE MIE BRACCIA E' STATO UCCISO.
E LA MIA FEDE MI HA AIUTATO.
E SONO STATO SALVATO.
ERO MOLTO ASSETATO DURANTE LA GUERRA E MENTRE CERCAVO DI TROVARE QUALCOSA DA BERE E ALLA FINE HO TROVATO ACQUA IN UN POSTO MOLTO PICCOLO.
E L'HO BEVUTA E MI SONO RINFRESCATO.
HO CERCATO DI TROVARE UN PO' DI RIPOSO E HO SENTITO QUALCUNO SINGHIOZZARE E MI SONO ALZATO PER CERCARE DI TROVARE CHI STAVA SOFFRENDO.
SONO ANDATO NELLA FORESTA CHE ERA PROPRIO NELLE VICINANZE DOVE ERA L'ACQUA PER CERCARE QUESTA PERSONA CHE SOFFRIVA.
HO TROVATO UN UOMO MOLTO GIOVANE E BELLISSIMO.
ERA BELLO COME IL SOLE E I SUOI CAPELLI ERANO BIONDI COME IL SOLE ANCHE SE ERA QUASI MORTO, ERA COMUNQUE BELLISSIMO.
ERA TUTTO COPERTO DI SANGUE.
MI SONO AVVICINATO E GLI HO PARLATO E GLI HO DETTO: FRATELLO, CIAO.
COSA TI E' SUCCESSO? CHI TI HA FATTO DEL MALE? I SUOI OCCHI ERANO CHIUSI.
HA APERTO I SUOI OCCHI PERO' NON POTEVA PARLARE E TOCCO' LA SUA GOLA CON IL SUO DITO DOVE ERA FERITO.
COSI', IN MODO CHE IO LO POTESSI AIUTARE, CHIEDENDOMI AIUTO.
COSI' HO TROVATO LA FERITA SUL SUO PETTO.
SEMBRAVA UNA FERITA CAUSATA DALL'ATTACCO DI UNA BESTIA FEROCE.
IL VELENO ERA PENETRATO ORMAI NEL SUO CORPO.
HA TOLTO IL SUO ANELLO, HA SFILATO L'ANELLO DALLA SUA MANO.
SOSPIRO' E ME LO DIEDE E CON UNA VOCE FLEBILE, CHE SOLTANTO I MIEI OCCHI POTEVANO SENTIRE, LE SUE LABBRA DISSERO: TI HO PERDUTO ARETUSA.
E DISSE TUTTO QUESTO E POI MORI' E LA SUA ANIMA ANDO' VIA DAL SUO CORPO.
I TUOI OCCHI SONO COME UNA BOTTEGA DEL CAFFE' E LE TUE SOPRACCIGLIA COME UN BALCONE E SPERO CHE RIMANGANO APERTI TUTTI I GIORNI.
SPESSO I TUOI OCCHI PARLANO, GLI OCCHI PARLANO.
SPESSO GLI OCCHI PARLANO.
E DICONO QUELLO CHE NON DICONO LE LABBRA.
CHIUNQUE VEDA I TUOI OCCHI E BACI LE TUE LABBRA, CHIUNQUE VEDA I TUOI OCCHI E BACI LE TUE LABBRA VEDE IL MARE E IL TRAMONTO.
NON HO MAI VISTO LABBRA PIU' BELLE DELLE TUE.
NON MI IMPORTEREBBE DI MORIRE DOPO IL PRIMO BACIO.
IN UNA MANO TENGO IL COLTELLO E IN UN'ALTRA IL FUOCO.

di enricamarrelli!!

Opinioni dalla seconda serata di VIS MUSICAE

E giunge dalla Sila un altro comunicato:
ancora qualche impressione
da chi assiste alla manifestazione.
E questa volta c'è una chicca: si tratta dell'opinione
dei poeti ed artisti che han partecipato.
Godetevele.


I greci, gli italiani e i portoghesi.
Nella serata d’improvvisazione
fanno si che i versi loro siano compresi.
Con una nuova comunicazione.
Si abbattono frontiere tra i paesi.
Se devo proprio dare un opinione
è la serata più sperimentale.
Per rendere il linguaggio universale.
Donato De Acutis (artista dell'ottava rima)


Il suono è vibrazione in alto sale.
Unisce il gesto e pure la parola.
E pure se la lingua non è uguale
stasera pare che sia una sola.
Qualsiasi sia la comunicazione oggi vale
comunque il messaggio dritto vola
Sarà che sia poesia all’improvviso
lascia il ricordo nel cuore inciso.
Serena Salvatori


Sordi che ballano, uomini che suonano come strumenti…tradizione,. Innovazione, sperimentazione, calabresi, greci, portoghesi, libanesi, palestinesi che stupiscono e amicizie che nascono nella diversità…mi piace! Grazie
Paola Paggi

Impressioni, sensazioni ed emozioni da VIS MUSICAE

Nella prima serata della manifestazione l'emozione è stata davvero tanta...in molti si sono meravigliati della bellezza di questa "unione" tra udenti e sordi.
Ecco le opinioni:

Una bella emozione essere qui con tutti questi giovani. Si respira un clima prezioso e raro. L’anno prossimo venite anche voi.
Agostino

Giornata densa, piena di emozioni difficili da descrivere a parole…relatori poetici, artisti filosofi, interpreti danzanti, sottotitolatrice mitragliante, tirocinanti scatenati, sordi che ballano al ritmo del reggae, domani si può iniziare ad apprendere la lingua dei segni, o diventare batteria umana con le corde vocali e poi improvvisatori e studiosi a rimare per il Mediterraneo…
Paolo Scarnecchia

Bella serata ma poteva essere pubblicizzata un po’ di più per far arrivare molta più gente!!!
Nicolas

Bella serata , peccato per la poca gente. E ottima musica.
Cicialeo

Bellissima serata peccato che ce ne siano poche così.
Annalisa

Bellissima serata peccato per la poca gente. Jamu tutti a broduuuuuuuuuuuuuuuuuuu……Giuseppe

Suoni, mani che danzano, voci ed emozioni. Veniteeeeeeeeeeeeeeeeeee a sentire e vedere con noi le mani che cantano e la voce che risuona.
Donata

Integrazione iniziale ottima tra persone udenti e sorde.
Raffaella De Cicco

È la prima volta che partecipo a questo evento. Per ora non posso dire quali saranno i risultati di questa integrazione tra persone sorde e udenti ma l’impatto, per ora, è molto buono.
Maria Lucia Franchina (ragazza sorda)

È bellissimo, provo tante bellissime emozioni anche perché c’è la LIS e i sottotitoli… Servizio completo.. Probabilmente grazie a questo posso provare queste emozioni.
Antonio Bottari (ragazzo sordo)

Ieri sono arrivata qui con l’aereo, dopo mi hanno accompagnato. Pensavo che la calabria non fosse cosi bella e sono rimasta molto meravigliata da piante, montagne. Io sono l’unica artista sorda arrivata ieri e sono contenta di aver incontrato Paolo Scarnecchia, persona speciale. Ho parlato con lui senza interprete e sono rimasta meravigliata. Stamattina, mi hanno fatto vedere la Sila. Un posto bellissimo… Sono contenta che la LIS sia mostrata anche agli udenti in modo che sia conosciuta. È importante farla conoscere anche agli udenti e soprattutto capire cosa vuol dire il silenzio. Adesso è precoce dirlo, ma sicuramente l’integrazione sarà bellissima e piena di emozioni.
Lucia Daniele (poetessa sorda)

Nellamia vita non mi aspettavo questo evento. Paolo ha pensato di inserire musica e lis e ha detto che sotto i segni c’è musica. Gli udenti usano le parole e fanno musica. Ma anche i sordi lo fanno. È la prima volta che si organizza un evento con musica rap e interpreti. Sono stupita di come le interpreti riescono a fare vedere la musica. Domani vorrei vedere gli artisti sordi mostrare le loro impressioni.
Rosaria Giuranna (poetessa LIS)

Recensioni blog di Christian Cozzoli

A QUEST'INDIRIZZO TROVERETE LE MIE RECENSIONI


Oggi su "Calabria Ora"


Donata Chiricò


La poesia è come il pane: semplice e sacra.

È un filo elettrico in grado di connetterci con l'infinito,

con la natura, con l'anima del mondo.

È come la preghiera dei mistici, senza più lingua di appartenenza,

senza marchi di religioni superiori, senza confini

Fuad Rifka, L’ultima parola sul pane, 2007

Tommaso Russo Cardona era un amico e un collega. Insegnava all’Università della Calabria ma oggi non è più con noi. Il cancro, questa malattia così “simbolica” ed inafferrabile, ce lo ha portato via. Determinato e fragile ha lottato come sapeva fare: amando e studiando. E così ci ha lasciato due libri con la precisa volontà che i suoi amici ci mettessero letteralmente le mani. Sapeva che non ce l’avrebbe fatta a vederli editati. Ma sapeva anche che, chi lo conosceva e gli voleva bene, non avrebbe lasciato che il suo lavoro non vedesse la luce. Sono libri che parlano di ciò che più di tutto fa del linguaggio quella forma di vita così speciale che esso è. Il primo racconta ed analizza quel particolare fenomeno linguistico e cognitivo che è l’ironia e il “rovesciamento discorsivo” che la caratterizza. Uscirà per Meltemi giusto domani. Ne ha curato l’edizione Grazia Basile. Il secondo libro parla di poesia. Uscirà entro l’anno. Racconta come sono fatte le poesie delle lingue verbali. Soprattutto, però, racconta come sono fatte e come funzionano le poesie in lingua dei segni e, in particolare, in lingua dei segni italiana (LIS). Del resto è proprio nel corso del lavoro di analisi e di glossa di una delle poesie della poetessa sorda Rosaria Giuranna che nasce il titolo: “Insensato tintinnio di mascelle”.

E’ noto che la poesia ha meno lettori e frequentatori dei romanzi. Figuriamoci quanti utenti può avere una poesia in lingua dei segni, ovvero in una lingua normalmente utilizzata dai sordi (e non da tutti i sordi), storicamente considerata una non lingua e, quindi, da sempre boicottata ed oltraggiata. Eppure la poesia in lingua dei segni esiste, come esistono poeti e poetesse sordi che le danno vita. E’ un pezzo di cultura “orale” e, quindi, carnale, in un mondo di comunicazione cosiddetta globale, ovvero senza corpo e senza voce. Dobbiamo ammettere che c’è un non so che di primitivo e pulsante nella poesia, forse anche di ingenuo. E questo è valido, ovviamente, anche per la poesia in lingua dei segni. Ogni poeta, tanto adoperando le mani e gli occhi (come succede nelle lingue segnate) quanto adoperando la voce e l’orecchio (come, al contrario, accade nelle lingue verbali) usa la lingua in un modo tutto speciale e mentre la usa la trasforma e la “performa” in qualcosa che tiene insieme il corpo e l’anima, l’istinto e la mente, le viscere e il cervello. Questo spiega o, almeno, suggerisce che la poesia è sempre fuori e dentro la lingua nella quale nasce. Figlia delle figlie di Babele, le capita spesso di affrancarsi dalle sue stesse origini e diventare linguaggio condiviso, puro suono, ritmo universalmente riconoscibile. Tommaso Russo Cardona ha studiato per anni le lingue dei segni e ne è rimasto affascinato perché gli sembrava che fossero un punto di vista privilegiato da cui approfondire temi che gli erano cari quali, ad esempio, il rapporto tra l’origine del linguaggio e le attività manipolative e strumentali. Quando ad un certo punto impatta nella poesia (conosce Rosaria e Giuseppe Giuranna nel 1995) cerca di capire in che cosa quell’arte fatta di segni si distinguesse da quella fatta di parole. Esplorando attentamente quella danza di mani che sta in ogni poesia in segni, Tommaso Russo Cardona ci ha insegnato che esiste una radice comune a segni e parole e che il registro poetico è “quello in cui le affinità tra lingue vocali e segnate sono più evidenti”. Più precisamente, egli ha dimostrato che in entrambi i casi “il testo poetico chiama in gioco una sua norma interna , una (anti)norma che prende le mosse per le sue deviazioni e innovazioni dalla norma tipica di altri registri e, più in generale, dei registri di uso comune. Questa (anti)norma nel suo lavoro di contrapposizione e ricostruzione di un tessuto linguistico si fonda sull’accentuazione creativa di alcune proprietà fondamentali delle lingue (…): l’equilibrio tra arbitrarietà e iconicità, la ridondanza, la contrapposizione tra lessico e grammatica, l’indeterminatezza”. Il libro si chiude con un richiamo a Vico ed all’ipotesi che la lingua poetica possa essere considerata la fonte comune della nostra facoltà di linguaggio. Immaginiamo che non dispiacerà al grande filosofo napoletano se insieme a lui ricordiamo Maria Zambrano quando scrive che “la poesia è la migliore amica della misericordia”.

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