giovedì 23 luglio 2009

Chiacchiere al bar .


Ho un bellissimo bar vicino al palazzetto dello sport del mio paese, e qualche giorno fa c'è stata, nel palazzetto, una manifestazione di danza. Un modesto saggio di fine anno di una scuola locale.
Arrivo al nostro "caffè culturale" a serata già iniziata, e trovo al bancone due ragazzi che gesticolano, una coppia credo, e mia madre che annuisce e si china sul frigo sotto il bacone per prendere loro delle cose, che, nascoste, non potevano chiaramente avere indicato.
Vado un attimo fuori tra i tavolini esterni, torno e trovo i ragazzi, seduti ad un tavolo poco lontano dal bancone, che sorridono guardando in direzione di mia madre, la quale ride insieme a loro. Poi vedo mia madre fare dei buffi gesti deittici, nulla di più artciolato di questo, per farsi capire... in quel momento era lei quella che non sapeva la lingua degli altri. I ragazzi, ormai ero certa fossero sordomuti, sorridono e eseguono degli altri gesti. Mia madre dice tra sè e sè ad alta voce: Ah, giusto! e sorride loro.
Ora, c'è da precisare che mia madre sente e parla, non ha mai studiato la lingua dei segni italiana nè nessun altra lingua dei segni, e , almeno a quanto ne so io, non ha mai avuto a che fare prima con persone non udenti.
Le chiedo: "Scusa, ma come li stai capendo?" Lei risponde con estrema naturalezza: " Boh! Non lo so... li tratto normalmente! chi l'ha detto che devono essere loro a farsi capire da me! provo io a capire loro! ma è facile, se provi! a volte sbaglio, però un po' ci capiamo!"
Mia madre stava mettendo loro al posto dei "normali", e si stava sentendo in dovere di adeguarsi. Faceva insomma quello che fanno in pochi: non li trattava sentendosi superiore, solo perchè in possesso del sistema di linguaggio più ritenuto "normale", cioè quello orale.
E la cosa bella , era che alla fine, bene o male, si capivano.
A fine serata mia madre, che non ha mai studiato nulla di filosofia del linguaggio, etica dell'ascolto, lingua dei segni eccetera eccetera, mi ha detto: "Certo che siamo proprio ignoranti...ma perchè non la impariamo un po', la lingua dei segni?Erano simpatici quei due ragazzi!"

Deborah De Rosa

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