L'argomento “serial killer”, come popolo e come nazione, ci riguarda marginalmente, ma in realtà ci stiamo accorgendo che alcune tendenze nei delitti di cronaca nera degli ultimi vent’ anni portano nella direzione degli assassinii seriali.
Ultimamente nelle pagine dei giornali stanno affiorando sempre più crimini cosiddetti "inspiegabili" e portati a compimento con efferatezza spesso inaudita.
Il termine “serial killer” è utilizzato dal FBI, con precisione dal National Center for the Analysis of Violent Crime, dalla fine degli anni ’70, per indicare “qualcuno che ha ucciso in almeno tre occasioni, con un periodo di pausa (cooling - off) in mezzo ad ognuna”.
I serial killer sono in prevalenza maschi bianchi sui trent’anni, piuttosto ordinari, se non addirittura inadeguati, ma per quanto possa essere difficile collegare una donna, colei che dà la vita, alla brutalità, alla violenza, al sangue, alla fredda selezione delle vittime esistono assassine seriali.
Si è sempre creduto che i serial killer fossero uomini e questa convinzione era così radicata che quando nel 1991 fu arrestata in Florida Aileen Wuornos i giornalisti diedero la notizia sconvolgente della prima donna serial killer.
È raro trovare degli studi sull'omicidio commesso da donne e sono ancora più rare le ricerche sull'omicidio seriale commesso da queste.
Alcuni autori che si sono occupati di omicidio seriale sono propensi, erroneamente, a credere che non esistano donne serial killer, soprattutto se si considera assassino seriale soltanto chi uccide con un movente sessuale, manifestando una o più perversioni.
Il movimento femminista, soprattutto la sua frangia più radicale, nega qualsiasi possibilità che ci possano essere serial killer donne e l'argomento principale a sostegno di questa teoria è che gli assassini seriali sono il prodotto della società patriarcale.
La criminologia femminista tende ad analizzare solamente i casi in cui gli uomini uccidono sadicamente le donne,questa corrente va ad aggiungersi a tutti gli altri studiosi che tendono a sottostimare l'entità dell'omicidio seriale femminile.
Gli autori che ammettono la presenza di donne assassine seriali la stimano dal 5% al 15% rispetto al numero complessivo di serial killer.
La sessualità riguarda indifferentemente entrambi i sessi e coinvolge questioni anche apparentemente al di fuori della sfera sessuale.
Freud,infatti, ci insegna che la storia sessuale di un individuo ci offre le chiavi per aprire le porte della sua vita, poiché è nel suo modo di vivere la sessualità che sono impresse le tracce del suo modo di essere nel mondo.
La dimensione della corporeità cambia a seconda del fatto di essere uomini o donne.
Gli individui di sesso maschile presentano la maggior parte delle devianze sessuali, almeno nelle forme più estreme, e questo può essere attribuibile ad una presunta maggiore vulnerabilità dell'uomo riguardo alla propria identità di genere, così come ad un minor controllo delle pulsioni erotiche.
Il comportamento delle donne serial killer sembra avere connotazioni differenti ed essere fenomeno meno dipendente da problematiche riguardanti la sfera sessuale.
Il grado di aggressività sadica è inferiore nelle assassine a causa dell'acculturazione delle donne, che scoraggia le manifestazioni violente, e della relativa assenza dell'ormone maschile legato all'aggressività, il testosterone.
Il gentil sesso è più incline ad interiorizzare i fattori scatenanti lo stress, tendendo a punirsi mediante l'alcolismo, l'assunzione di droghe, la prostituzione e il suicidio.
Non tutti gli assassini seriali sono serial killer sessuali,alcuni uccidono per ragioni diverse dal sesso: denaro, gelosia, vendetta, potere o dominio.
In questa cerchia di motivazioni può essere ricondotta la causa scatenante del comportamento omicidiario seriale femminile.
La maggior parte delle donne è estranea all'esperienza di fantasie omicide sessualmente sadiche, mentre agisce per motivazioni economiche o di potere.
Relativamente alle modalità d'azione, raramente le donne serial killer fanno a pezzi i cadaveri e optano per l'uccisione mediante sostanze venefiche e strangolamento, per ragioni di forza fisica, ma non soltanto.
Sono astute, adescano con grande abilità e seduzione, ma poi diventano glaciali e spietate.
Direi che è una fortuna che ci siano poche donne serial killer!Se vogliamo sappiamo essere mooooltooo malefiche...
RispondiEliminaE quindi?!?
RispondiEliminaQuindi cosa?
RispondiEliminaChe c'entra questo con l'esame? Mi rispondi da te, o chiamo le vostre balie che ormai v'aiutano anche ad inserire commenti?
RispondiEliminaVai a vedere sul blog e vedi..le tracce lasciate sulla scena del crimine sono cumunicazione.. e servono per capire chi è l'omicida!!!Se non conosci la psicologia dei serial killer non puoi capire questa comunicazione subliminare!!!Ho risposto alla tua domanda?!
RispondiEliminaComunicazione subliminaRe?
RispondiEliminaE una persona sana di mente (quindi non voi) come dovrebbe capirlo il tema del tuo blog partendo da quel post?!? Sparandosi una canna?
Guarda che non ho pubblicato solo questo post su ambienti digitali...ma vabbè..continua a parlare a sproposito!!!
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