lunedì 1 giugno 2009

cos'è un farabutto

Che cos'è dunque un farabutto per questo pubblico in parte composto, sembra, di irregolari? Essenzialmente un instabile, che ammette le regole solo quando gli sono utili e trasgredisce la continuità formale degli atteggiamenti. E' un uomo imprevedibile, quindi asociale. Si rifugia dietro la Legge quando giudica che gli sia propizia e la trasgredisce quando gli fa comodo tradirla; ora nega il limite formale del quadrato e continua a percuotere un avversario letalmente protetto dalle corte, ora ristabilisce tale limite e rivendica la protezione di ciò che un minuto prima non rispettava. Questa inconsequenzialità, molto più che il tradimento o la slealtà, mette il pubblico fuori di sé, in quando esso, urtato non nella propria morale ma nella propria logica, considera la contraddizione degli argomenti come il più ignobile degli sbagli. Il colpo proibito non diventa irregolare se non quando distrugge un equilibrio quantitativo e turba il rigoroso computo delle compensazioni: ciò che il pubblico condanna non è affatto la trasgressione delle pallide regole ufficiali, è il difetto di vendetta, il difetto di penalità. Così, niente è più eccitante per la folla del calcio enfatico al farabutto vinto; la gioia di punire arriva al colmo quando si appoggia a una giustificazione matematica, e il disprezzo, allora, si fa sfrenato: non si tratta più di una salaud ma di una salope, gesto orale della degradazione ultima.
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