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martedì 23 giugno 2009

Il BarCamp è partito, senza remore e rancori!

Allora la prima puntata del BarCamp è andata. E le perplessità invece di svanire sono aumentate. Non ci sono state sorprese eclatanti, almeno per quanto mi riguarda, ma ci sono state molte critiche. Molte di queste sono state fatte, a mio parere, senza criterio. Molti blog sono stati criticati di essere autoreferenziali perchè riferiti ad argomenti che piacciono ai loro autori. L'unica critica sensata e ben costruita è stata, secondo me, quella di Francesco Rende. Lui ha colto nel segno dicendo che per fare un ambiente digitale non serve fare pubblicità del proprio blog mandando una email di massa, ma basterebbe, alla fine di ogni commento su altri blog, inserire il link del proprio (di blog). Questa è stata l'unica critica decente. Non ho ancora capito il senso delle email (a mò di elemosina) per dire "visitate il mio blog e fate il mio sondaggio, tanto non vi costa niente". Io l'ho fatto una volta, ma giusto per far capire che di questa misera "pubblicità", anche se è osceno chiamarla tale, non gliene sbatte a nessuno. Quando ho mandato l'email io, penso che il 98% delle persone abbia cestinato subito l'email: beh tutti abbiamo fatto così, e penso che sia una reazione più che ragionevole.
Ora, per quanto concerne l'autoreferenzialità dei vari blog, non penso possa essere un buon motivo per criticarli. Il mio blog, per esempio, tratta un argomento che sicuramente non è diretto verso un pubblico femminile e di questo ne sono consapevole. Ma il mio intento non era e non è quello di fare un blog che attiri solo i miei compagni di corso. Io non voglio scrivere "cose" solo perchè devo fare questo esame. Io ho preso la palla, che il prof ha lanciato, al balzo, ossia quella di cercare di applicare le conoscenze acquisite in questo corso di laurea in maniera originale e creativa, per far capire che non siamo poi tanto scemi. Beh, certamente alcuni blog non seguono questo principio, perchè fanno davvero pietà e si nota, soprattutto, che sono stati fatti giusto perchè bisognava fare l'esame, perchè poi tanto il prof non boccia e non mette neanche voti cattivi. O no? Ovvio che ognuno ha dei gusti diversi, quindi un blog può e non può piacere. Ovvio che è molto difficile parlare di tutti i blog, perchè sono più di cento e, di sicuro, nessuno li ha visti tutti. In questo senso mi è sembrata anche azzardata l'affermazione di alcune ragazze oggi, secondo la quale solo i pochi blog che avevano visto loro erano stati curati, e ciò è stato dimostrato dal fatto che hanno citato solo quelli che hanno realmente visitato. Ci sono tanti blog che sono stati curati, oserei dire come figli. E mi sembra ingiusto fare di tutta un'erba un fascio. Ognuno ha fatto il suo lavoro, chi in modo becero, chi in modo "tosto". Bisogna discernere i due tipi. A me, per esempio, ne sono piaciuti ben pochi, ma non ho commentato neanche quelli, mi sono limitato a seguirli. Gli altri non li ho proprio calcolati e penso sia giusto così.

Spero di non suscitare sterili polemiche come quelle di stamattina; spero che le polemiche a questo mi post (se ci saranno) siano costruttive.

domenica 7 giugno 2009

[BarCampus] two (week) 'o clock - domande d'esame

Il rischio di una conduzione ordinaria dello studio, sia da parte dei docenti che dal punto di vista degli studenti, è che l'università-scuola finisca con il selezionare i suoi simili, trascurando proprio la sua mission didattica (*) - piani di allargamento della base di conoscenze in lungo e in largo, più che in alto o in basso.
La questione dei maestri, insomma.
neppure nelle opere più prettamente “accademiche” (e si pensi a S/Z) ha offerto modelli di analisi – nel senso che non basta suddividere un testo in lessi per dire di un autore ciò che Barthes ha saputo dire di Balzac. Prendete pure l'idea di codice proairetico, datela in mano a una allievo senza fantasia, e ditegli di andarla ad applicare, che so, a Peau de chagrin: non ne verrà fuori gran che.[leggi nel contesto]
Ecco, il reprobo è l'allievo senza fantasia, questo detto da un prof, Umberto Eco, che della fantasia in barattolo ha fatto la sua fortuna - pensate ai suoi pseudoromanzi o alle sue snobistiche visioni prive di spirito di avventura; cioè, Barthes quel sensibilone..una specie di mostro libresco (Eco) che ambisce-privilegia in proprio alla condizione di grande ascolto che si confronta con la sensibilità creativa dell'artista Barthes che si confronta liberamente col testo:
La cosa lo aveva molto addolorato, e me ne ero stupito, perché se qualcuno scrive un intero libello parodiando il linguaggio di un autore, anzi il linguaggio dei suoi seguaci, questo significa che il parodiato ha raggiunto una condizione di grande ascolto. Ma tutti ricordiamo, di Barthes, la tenera e dolente sensibilità.[leggi nel contesto]







(*) Don Milani, "la scuola cura i sani e butta via i malati": la scuola-ospedale che lui qui evoca è già una sconfitta, ma in fondo Lorenzo Milani ambiva anche lui al
nostro laboratorio, alla vita che detta le sue regole nelle aule.

mercoledì 3 giugno 2009

[BarCampus] diretta internet 23 giugno 2009 dalle 9.30

BarCampus 23 giugno 2009
in diretta su Internet
programma



Il callweb di gtalk permette di arricchire i punti di vista contattando i referenti di redazione del BarCampus: Anna Campise (ambientidigitali0809@gmail.com); Antonio Cristiano (tecnichedianalisi@gmail.com); Enrica Marrelli (ofcalabria@gmail.com); Denise Di Matteo (onaironlus@gmail.com); Carmine Mura (desk), o anche inviando una voicemail o un file a corredo.


sabato 9 maggio 2009

il barcamp è una "non conferenza"

il prossimo 13 maggio all'interno del FORUM PA si svolgerà il
primo bar camp dove verranno affrontati molti dei temi allo
stato dell'arte per ciò che riguarda l'innovazione nella Pubblica
Amministrazione (anche rispetto all'e-learning che è il tema
cui siamo più sensibili).

Come dice Gianluigi Cogo ideatore e animatore della manifestazione
il barcamp è una "non conferenza", cioè il contrario di una
conferenza così come solitamente intendiamo gli eventi standard a
cui siamo abituati a partecipare. Nasce dal desidero delle persone
di condividere ed apprendere in un ambiente aperto e libero, non
preconfigurato, e senza format. Lo spirito è collaborativo,
chiunque può salire in cattedra, proporre un argomento e parlare
agli altri, con lo scopo di favorire il libero pensiero, la
curiosità, la divulgazione e la diffusione dei temi legati
all'innovazione e al cambiamento, in questo caso, della PA.


Tutto il programma dell'evento (davvero riccho) e dettagli della
manifestazioni li puoi trovare qui:

http://barcamp.org/InnovatoriPA

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