giovedì 30 luglio 2009
Grazie a tutti
In occasione di quest 'esame di swe ho imparato tanto, ho conosciuto belle persone che mi hanno aiutato e che ho aiutato nel mio piccolo, ovvio.
Vi auguro buone vacanze!!!!
A settembre cari colleghi, professori e company.
martedì 28 luglio 2009
mercoledì 29 luglio 2009 dalle ore 10 SISTEMI DI WEB EDITING mod.a
cognome nome
BRUNO ANNALISA http://ofcalabria.blogspot.com/2009/06/annalisa-bruno.html
LO PASSO OLGA http://ambientidigitali.blogspot.com/2009/06/carta-di-identita-digitale.html
SURIANO FABRIZIO GIUSEPPE non pervenuto
MAIOLO DANIELE http://ambientidigitali.blogspot.com/2009/05/daniele-maiolo.html
http://www.portlandpacificnorthwest.blogspot.com/ (recensione)
FASANELLA DAVIDE http://davide-bau-baudavide.blogspot.com/
CARDILE FRANCESCO http://ambientidigitali.blogspot.com/2009/07/musica-e-linguaggio_22.html
http://ambientidigitali.blogspot.com/2009/05/carta-didentita-digitale-di-francesco.html
BANDIERA VALERIA ?
CURIA LORENZO ?
GRAVINA EMANUELE http://ofcalabria.blogspot.com/2009/06/copy-of-carta-d.html
PANTUSA SIMONA ?
RODIA GIUSEPPE ?
MANCUSO ALESSANDRO
OLIVERIO GIUSEPPINA
ENEH ELISABETTA
PRESTA ELEONORA
OSNATO GIUSEPPE
COSTABILE FEDERICA
SPENA ELVIRA
BILOTTA STEFANIA
BARBARO CATERINA
LEO ANTONELLA
Cinema e Cinema 2009 a Lamezia Terme
Il trucco c'era e non si è visto proprio
lunedì 27 luglio 2009
Recensioni Blog
Il blog che ho preferito fra quelli che ho visitato è quello che ha come oggetto un problema purtroppo grave, che colpisce molte ragazze e ragazzi, l'anoressia http://annalisa-anoressiabulimia.blogspot.com/.
L'argomento, come ho già detto, è molto serio ed il blog cerca di presentarlo non solo con le parole, ma anche con immagini alle volte molto forti. I colori usati sono molto vivaci, stimolano una lettura picavole ed i gadget utilizzati sono inerenti all'argomento che viene sviluppato nel blog.
Il blog inoltre ci pemette di inoltrarci in una riflessione sulla vita e sui problemi della vita.
Bel blog!!!!
RECENSIONE NEGATIVA.
Mi dispiace esprimere un parere negativo su un blog perchè sò che ognuno di noi ci mette davvero tanto per farlo, ma dobbiamo cimentarci anche in questo.
Il blog che non mi è molto piaciuto è http://sabrinacrivaro.blogspot.com/
In questo blog non ci sono gadget, l'autrice ha solo inserito alcune informazioni personali e basta, poi l'ultimo post risale al 7 maggio. Non ci sono neanche collaboratori.
Non ho molto da dire perchè il blog è scarno di post...
che Dio ce la mandi buona!!
In bocca al lupo a tutti.....
Historia Calamitatum Annae Campisis
La nostra cameramen in capo è partita da Luzzi, accompagnata da sua sorella Ezia, giovedi alle ore 12 diretta come prima tappa a Falerna per prendere sulla sua macchina l’interprete lis Loredana Mendicino.
Erano dirette a Villaggio Mancuso (Sila -cz-), ma improvvisamente l’autovettura sulla quale lei viaggiava leggiadra decise di abbandonarle sulla salerno-reggio calabria.
La povera cameramen in capo cominciava a pensare: “ma questa maledetta macchina che intenzioni ha? L’ho pure fatta controllare e lavare ieri! E una stronza. Ora la prendo a calci, sì la prendo a calci. Oddio la povera Loredana mi sta aspettando sotto il sole, vis musicae inizia alle ore 18 a Taverna (cz) ed io devo essere là con la telecamera. Oddio alla professoressa Chiricò come glielo dico? Vabbé, pensiamo a chiamare i soccorsi.”
In effetti, la nostra cameramen in capo chiama i soccorsi che arrivano dopo un numero x di muniti che non sappiamo a quanto corrispondono, ma sicuramente sono stati interminabili.
I soccorsi arrivano e la malcapitata scopre che sì l’avrebbero soccorso ma l’avrebbero anche lasciata a Cosenza città in mezzo alla strada. A quel punto la nostra cameramen in capo comincia a pensare: “E mo come ci arrivo in Sila?” Dopo un po’ di tempo, si rende conto che i papà possono tornare utili; chiama a casa e, in effetti il povero papà della cameraman in capo si catapulta a Cosenza con 40° all’ombra e riporta momentaneamente a casa le sue due figlie.
Sono le ore 15 e 30 e le sorelle Campise sono di nuovo a Luzzi mentre alle ore 16 avrebbero dovuto essere a Taverna. Il papà si arma di santa pazienza e a quel punto decide, senza troppo avere scelta, di accompagnarle munendosi di navigatore satellitare che ovviamente evitano di ascoltare fino in fondo, visto che ad ogni curva indicava di girare.
Fu così che, grazie al fatto che nel frattempo anche un eurostar su cui c’erano numerosi ospiti era decisamente in ritardo, la nostra cameramen in capo arriva in tempo per riprendere l’inaugurazione della ormai famigerata vis musicae.
Se si esclude che la cameramen in capo e tutta la sua squadra ha cenata alle 2 e che il viaggio da taverna a villaggio Mancuso dura un ora e mezzo (10 km di distanza), la serata passa in fine tranquilla.
Ma si sa che quando gli astri si ci mettono, i poveri umani devono solo chinare la testa.
E fu così che il giorno successivo a questa amena giornata, la nostra cameramen in capo, viene svegliata da lavori che si svolgevano sotto la sua finestra e che in effetti davano l’idea che stessero affettando l’albergo con una sega elettrica.
Malgrado il risveglio un po rocambolesco, la nostra cameramen in capo riesce ad arrivare in tempo in tempo alla sua postazione.
Siamo al secondo giorno della rassegna vis musica e tutto sembra svolgersi bene.
Sembra, appunto. Perché la nostra cameramen in capo, ad un certo punto, mentre sta riprendendo lo spettacolo serale, “capicolla” nel corso dello spettacolo serale con i greci che improvvisano versi.
Ancora dolorante si gira verso Guido (cognato)e lacrimosa pronuncia la frase fatidica: “dimmi che la video camera non si è fatta niente.”
Rassicurata, tira un sospiro di sollievo e comincia finalmente tranquilla a lamentarsi del dolore. Maria (nostra interprete per l’inglese) e Marco Antonio (sistemista), impietositi si precipitano all’hotel Villa Maria “primo posto con le luci accese a Villaggio Mancuso” per prendere del ghiaccio.
Le cure dei suoi amici la guariscono e la rimettono in piedi. Imperterrita riafferra la telecamera e ricomincia a fare il suo dovere. La sera finisce senza altre brutte sorprese e finalmente alle due di notte la povera, insieme a tutto il resto della compagnia, riesce a nutrirsi un poco e più morta che viva andare a letto.
La mattina dopo tutti speranzosi ci rimettiamo al lavoro. La nostra cameramen in capo come se nulla fosse successo ritorna indefessa al suo posto di battaglia.
Malgrado i ripetuti cazziatoni di Antonio Cristiano (cose del tipo: numeratemi queste maledette cassette che mi fate uscire pazzo poi per il montaggio, e io ho già la caviglia che non mi funziona; sono qui a Falerna paraplegico e immobilizzato fino al 15 agosto e non posso nemmeno venire a incazzarmi di persona)all’indirizzo della nostra sempre più malcapitata cameramen in capo, la mattina scorre più o meno tranquilla. Il che vuol dire che senza nuovi incidenti di percorso, ma tra mille gincane, riusciamo a pranzare e tornare a lavoro.
Siamo nella sala congressi dell’ameno villaggio Mancuso, la nostra cameramen in capo sta montando la telecamera sul cavalletto e patratac, la vite di aggancio del suddetto decide di mollarci.
Morale della favola, la già claudicante Anna Campise adesso si trova a portare in spalla la telecamera a 40° centigradi e con pochissimo spazio in cui muoversi.
Ore 19, finiscono le conferenze e, solite armi in spalla, la squadra si riorganizza per andare a filmare il momento “degustazione”. È vero che la vita è fatta a scale, così come l’anfiteatro di villaggio Mancuso e la piazzetta Unicef. Ma è vero pure che tanto tempo fa gli uomini hanno imparato a salire e scendere le scale senza rompersi l’osso del collo. Sta di fatto che non tutto l’acquisito è scontato e la nostra amatissima cameramen in capo prende una bella storta e si lussa la caviglia.
Ecco fatto, adesso abbiamo una serata di spettacoli da riprendere, la cameramen in capo in meno e un grosso problema da risolvere: portarla a spalla dovunque andiamo.
Bisogna riconoscere che la suddetta si mostra di uno stoicismo degno di altra causa e pretende sia di riprendere che di camminare da sola.
Noi sappiamo che però lei non può e quindi la obblighiamo a stare ferma, convochiamo specificamente per lei una fisioterapista presente nel pubblico e ci precipitiamo di nuovo a recuperare in albergo del ghiaccio.
Giacomo, gestore dell’albergo Villa Maria di cui la suddetta è gradita ospite e che ancora ride, nella pila di ghiaccio avvolta in un tovagliolo che gentilmente le offre per la seconda volta le manda a dire tramite una letterina di farsi benedire.
Ghiaccio munita la trasportiamo sugli spalti e la sostituiamo dietro la videocamera con Guido e Marco Antonio.
La serata finisce e stile Sant’Agata il giorno della festa, trasportiamo l’amata mal capitata alla penultima cena. E come a Sant’Agata, protettrice delle “minne” noi e lei gridiamo: viva Anna.
Donata, Enrica, Mariangela C., Ezia, Sara, Mariangela, Maria, Valentina, Guido, Marco Antonio, Loredana.
domenica 26 luglio 2009
Vis Musicae: Arte, cultura e lingua dei segni
Mancando di tale presunzione vorrei presentare un giudizio assolutamente personale frutto di quanto letto a proposito dell' ottava edizione di Vis Musicae.
Ha destato un generale interesse la volontà di proporre una rassegna assumendo quali nodi di collegamento primari la lingua dei segni e l' esperienza della sordità.
Temi in "disuso" nella contemporanea cerchia telematica.
Rappresenta dunque un incipìt essenziale per affrontare un dibattito non semplice cercando di sfatare alcune false credenze che aleggiano intorno al "fenomeno" della sordità.
Il pregiudizio di fondo che accompagna l' essere sordi è l' idea comune che ciò implichi un deficìt cognitivo assumendo, nei confronti di chi ne soffre, un atteggiamento limitativo.
Non si consente un arricchimento dei soggetti offrendo una possibilità di approccio a forme di stimolo eterogenee.
" Ascoltare con gli occhi e guardare con le orecchie" è questo l' invito fatto ai partecipanti della rassegna.
In seno a tale definizione si collega la capacità di produrre una simbiosi esperenziale musica- sordità.
Qual è la genesi di questo rapporto?
La musica diviene interpretazione, vibrazione ritmica, un modo per abbandonarsi al ritmo quando tutto appare indifferente e il mondo fuori è muto.
VISMUSICAE di Immacolata Scigliano
un arrivederci
Non è un addio ma un ARRIVEDERCI....
Grazie di tutto a tutti. . .
Sembra come la fine di un anno scolastico,
dove domani si ci incontrerebbe
per fare una piccola festicciola
tra i compagni di classe!
Ecco che la mia fantasia
non trova mai dei limiti....
... ricordate: "EPPURE VOLARE"
UNA TEMATICA CHE NON ACCETTA LIMITI E NON SI PONE LIMITI.
The end!
Intanto colgo l'occasione per augurare a tutti buone vacanze (che ce le meritiamo!) e per ringraziare tutti coloro che ci hanno seguito durante questa "esperienza di comunicazione" (che per me personalmente è stata "formativa" nel vero senso della parola!!!!! )
Post per il blog di "VIS MUSICAE" di Giuseppina Maddalone
DEVI ESSERE SORDO PER CAPIRLO..
Che cosa c’è di più terribile che “sentire” una mano?
Devi essere sordo per capirlo!!!
Che cosa c’è di più terribile che essere un bambino,
a scuola, in una stanza vuota di suono
con una maestra che parla e parla e parla;
e che quando ti viene vicino
si aspetta che tu abbia capito le sue parole?
Devi essere sordo per capire…
O quando la maestra pensa che per farti felice
basti insegnarti a parlare con la tua voce;
come se tu fossi un giocattolo nelle mani di un bambino ignaro
che ti strapazzi per ore ed ore senza fine e pietà,
prima che venga fuori un verso che assomigli a un suono?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che avere la tentazione di conoscere
tutte le verità del mondo
e di volerle conoscere con le tue sole forze,
e poi scoprire che questo tuo desiderio è destinato
ad andare in fumo
e allora ti rivolgi a un fratello, a una sorella, a un amico
perché ti guardino per darti una risposta
e che invece ti dicono, “Ma di che t’impicci, lascia perdere!”?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che starsene in un angolo in castigo,
pur sapendo di non aver fatto niente di male,
se non di esserti azzardato a usare le mani
per comunicare a un fratello del silenzio
un pensiero che ti è venuto in mente proprio in quel momento?
Devi essere sordo per capire!!!
Che cosa c’è di più terribile che vedere qualcuno gridare,
qualcuno che è solo convinto di aiutare a sentire;
e interpretare male le parole di un amico
che non vuole far altro che aiutarti a capire,
mentre tu credi che voglia prenderti in giro?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile di quando ti ridono in faccia,
solo perché tu cerchi di ripetere le parole degli altri
proprio per essere sicuro di aver capito bene,
e poi ti accorgi che non avevi capito niente
e allora vorresti gridare, “Ti prego, fratello, aiutami!”?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che pendere dalle labbra
di qualcuno che sente per te al telefono un amico;
e far telefonare a una ditta
ed essere costretto a svelare le tue cose più intime,
e poi scoprire che le tue parole
non sono state “tradotte” chiaramente?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che essere sordo e solo
in compagnia di quelli che possono sentire
e tu non puoi far altro che tirare ad indovinare mentre si cammina,
perché non c’è nessuno che ti tenda una mano
mentre tu cerchi di destreggiarti fra le parole e i suoni?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che incontrare per strada
uno sconosciuto che all’improvviso apre la bocca
per chiederti qualcosa
le parole corrono veloci sulle sue labbra
e tu non riesci a capirci nulla,
perché lui non sa che tu ti sei smarrito a rincorrere la sua voce?
Devi essere sordo per capire…
Che cosa c’è di più terribile che capire
le agili dita dei sordi che descrivono una scena
e che ti fanno sorridere ed essere sereno
con la « parola parlata » di una mano che si muove
e che ti aiuta in qualche modo a far parte del mondo?
Devi essere sordo per capire…
Com’è terribile sentire… una mano…
Sì, devi essere sordo per capirlo!!!
Post per il blog di "Lingua dei segni" di Giuseppina Maddalone
A partire da Aristotele in poi si è stabilito un nesso fra udito e voce o meglio tra udito e intelligenza specificamente "linguistica". Infatti un sordo profondo fin dai primissimi mesi di vita non rivela nessuna inclinazione verso il linguaggio verbale.L'udito mantiene la posizione grazie alla quale abbiamo finito per produrre suoni linguistici, infatti questo sostiene la verticalità che mette al mondo la voce articolata. Studi audiopsicofonologici hanno dimostrato come un soggetto produce vocalmente solo ciò che è in grado di udire.L'udito è un fondamento biologico molto speciale del linguaggio in quanto esso è ontologicamente relazione,ad esempio, con il corpo, con se stesso che parla e si parla e che ascolta e si ascolta.Attraverso una ricerca svolta da Alfred Tomatis si è venuto a conoscenza che l'orecchio si forma già nella fase embriologica dal terzo mese di gravidanza .Sulla base delle conclusioni teoriche e dei risultati sperimentali ottenuti dalla ricerca da lui svolta, Tomatis ha fondato una pedagogia dell’ascolto nota oggi come “metodo Tomatis”. Essa trova vasta applicazione tanto nelle disfunzioni del linguaggio e della comunicazione, quanto nell’apprendimento delle lingue. La prima osservazione fatta è che le diverse articolazioni implicate per la trasmissione dei suoni verso l’orecchio interno , non hanno la stessa origine embriologica. Tomatis propone una nuova spiegazione per la percezione dei suoni.Lo studio del comportamento in utero dell’orecchio ha permesso di venire a conoscenza di alcuni importanti meccanismi che gettano luce sull’effettivo funzionamento dell’udito. Il fatto che l’orecchio inizi a formarsi già dal terzo mese di gravidanza implica il fatto che esso sia il primo organo sensoriale a formarsi. Il feto nel quarto mese è in grado di provare sensazioni uditive. A questo stadio sono state notate reazioni connesse alla percezione dei suoni. La coclea, tubo a spirale avvolto due volte e mezzo su se stesso, ha funzioni specificamente uditive ed è operativa dal quarto mese e mezzo. Alla coclea i suoni arrivano attraverso la catena degli ossicini che serve da ponte alla trasmissione del suono. Al quinto mese di vita fetale, esso è un organo adulto capace di immagazzinare informazioni.Tomatis inoltre sostiene che la catena degli ossicini serva a tenere sotto controllo la tensione del timpano in quanto l’udito è ontegeneticamente acquatico. Infatti un bambino è sordo dalla nascita in seguito ad un trauma, che si ha quando il bambino alla nascita non ha il liquido amniotico all’interno della tromba di Eustachio. Questo perché le caratteristiche del suono acquatico sono ben diverse da quelle del suono aereo, infatti in acqua i suoni hanno una trasmissione più veloce. Di conseguenza , per il fatto che l’udito è molto importante nell’acquisizione del linguaggio verbale poiché prima di essere logos siamo stati innanzitutto ascolto, risulta più difficile per un sordo acquisire un linguaggio verbale.
Dialogo sui massimi sistemi
me-redattore: Sì,fai un doc condiviso
al nostro ignoto interlocutore faccio presente che [cloud computing]
il futuro di Internet è appunto il 'Cloud computing', un nuovo modo di usare il pc sfruttando i programmi installati sui server di Internet. Così banalmente, invece di usare Word per scrivere, ci si potrà collegare a Internet e usare la sua versione online ed anche salvare i documenti su un hard disk virtuale.
Una nuova tecnica per i non udenti di "sentire" la musica
“Vibrato”, così si chiama il dispositivo, trasmette la vibrazione degli strumenti su cinque differenti pad: in questo modo le persone con problemi di udito possono rivivere - assicura Kerwin - la sensazione dell’ascolto musicale tramite il tatto.
Sebbene l’orecchio permetta a chi dispone dell’udito di distinguere suoni diversi, perché vi riescano le dita e il corpo c’è bisogno di un supporto in più. Le differenti vibrazioni trasmesse ai pad permettono di individuare le note, il ritmo e le combinazioni di queste. “Vibrato”, inoltre, permetterà di creare musica propria.
Connettendo l’altoparlante al PC, si potrà utilizzare un software specifico per esplorare questo tipo di produzione musicale.
Shane Kerwin ha dichiarato di sperare che “Vibrato” possa avere un impatto positivo nelle scuole, stimolando i bambini con problemi di sordità ad usare gli stessi PC e software che utilizzano gli altri durante le lezioni di musica.
“Ci sono molte persone affette da sordità che si divertirebbero con la musica e le nuove tecnologie di produzione. Le sensazioni tattili prodotte da Vibrato possono aiutare in questa direzione. In fondo si tratta di un modo per far scoprire alle persone la bellezza del mondo della musica”, ha dichiarato Paul Whittaker, Direttore artistico presso Music and the Deaf, l’ente di carità britannico che si occupa di avvicinare alla musica le persone affette da disturbi dell’udito.
Lingua dei segni
I sordi hanno da sempre utilizzato la lingua dei segni per comunicare tra loro,e di fatto,ovunque esista una comunità di sordi, esiste anche una lingua dei segni.De l’Epèe nel 1700 elaborò un sistema di “segni metodici”:dall’attenta osservazione dei suoi alunni sordi ricavò un nucleo centrale utilizzando i segni da loro usati, a cui aggiunse dei nuovi segni,ma soprattutto segni che corrispondevano agli elementi morfosintattici del francese, poiché il suo intento ultimo era di insegnare ai suoi alunni sordi la lingua orale francese.Il suo metodo ebbe molto successo e conobbe ampia diffusione sia in Francia sia all’estero, e per merito suo fu fondata la prima scuola pubblica francese per sordi.Per molti anni la lingua dei segni fu ignorata da parte delle istituzioni,poiché considerata incompatibile con una buona acquisizione del linguaggio parlato,ma ciò nonostante continuò a sopravvivere e svilupparsi, come forma di comunicazione utilizzata dai sordi tra loro,o anche con gli educatori,nei contesti informali e privati.Grazie all’ASL in America ed alla LIS in Italia hanno dimostrato che la lingua dei segni di qualsiasi stato,è un vero e proprio codice lingiustico.I segni, infatti,eseguiti con una o due mani,seguono un ordine sintattico preciso,in relazione al tipo di proposizione e ciascun segno è costituito da quattro parametri fondamentali, la variazione di uno dei quali comporta la variazione del significato del segno stesso: 1)Configurazione delle mani nell’eseguire il segno;2)Luogo,lo spazio dove viene eseguito il segno;3)Orientamento del palmo e delle dita nell’esecuzione del segno;4)Movimento della mano nell’eseguire il segno; Sono, inoltre, fondamentali nell’esecuzione dei segni,alcune componenti non-manuali quali l’espressione facciale,la postura,l’intensità d’esecuzione…che svolgono funzioni semantiche e sintattiche.
LINGUAGGIO E CERVELLO
Nel 1861 il medico Paul Broca effettuò un'autopsia sul corpo di un paziente che da vivo aveva mostrato segni di inabilità a parlare e in questa autopsia Broca scoprì la presenza di una lesione nell'emisfero cerebrale sinistro e si rese conto che era proprio quella lesione a non permettere al paziente di esprimesi correttamente.
Il cervello è diviso in emisfero sinistro ed emisfero destro.
L'emisfero sinistro è denominato emisfero logico,matematico elinguistico mentre quello destro è l'emisfero emotivo.
Il corpo calloso unisce i due emisferi e permette il passaggio delle informazioni.
I due emisferi in fine si specializzano nel compiere determinati compiti e questa specializzazione è detta lateralizzazione.
Se un bambino dovesse crescere in una condizione di isolamento dal linguaggio,pur non avendo alcun tipo di lesione al cervello,risulterebbe quasi impossibile per lui adattarsi al linguaggio umano. Questo è il caso dei " bambini lupo ".
I bambini lupo sono quei bambini abbandonati dall'uomo in età tenera e che sono riusciti a sopravvivere nella foresta a contatto con gli animali.
Il caso più famoso è quello di un bambino ritrovato nella foresta del Tarn,nella zona meridionale del Massiccio Centrale,nel 1798.
Il bambino,che venne battezzato Victor, all'epoca aveva un'età di cica 11-12 anni ma non era riuscito ad elaborare una specifica identità sessuale nè un linguaggio articolato che non fosse quello dei richiami adoperati dai lupi.
Il medico Jean Itard seguì Victor nella speranza di poterlo inserire nella società ma i suoi tentativi furono vani e Victor morì nel 1828.
Musica e Cultura
Il termine che deriva dal latino musica e risale al greco mousike,indica “l’arte delle muse”e si riferisce “all’arte di combinare più suoni in base a regole definite,diverse a seconda dei luoghi e delle epoche”.
Non basta pertanto un insieme,seppure armonioso,di suoni a dare vita alla musica;perché si possa parlare di musica è necessario una costruzione culturalmente significativa di suoni.In altre parole:una cosa è il suono,che esiste in natura;altra cosa è la musica,una costruzione in cui si riflette la cultura umana che l’ha prodotta.
La musica si configura come un comportamento umano universale,osservabile in molteplici attività che variano col variare delle culture.Questa stessa varietà impedisce,tuttavia,di definire la musica come un linguaggio universale.In ogni caso,gli studiosi,hanno tentato di collegare l’attività musicale agli eventi culturali,proponendo un insieme di categorie.
Si possono individuare almeno cinque categorie:
- Cultura materiale,nella quale si includono i canti di lavoro presenti in tutte le culture conosciute.
- Istituzione sociale,nella quale si collocano i canti del ciclo della vita.
- Uomo e universo,che comprende canti divinatori,di magia e religiosi.
- Estetica,che riguarda i rapporti tra musica e danza,musica e dramma,folklore e musica.
- Linguaggio,che contiene i testi dei canti e l’uso di linguaggi speciali e segreti.
Nel tentativo di analizzare ciò che la musica provoca nella società umana,Merriam le attribuisce le seguenti funzioni universali:
- Espressione delle emozioni:la musica funziona come mezzo di espressione delle emozioni individuali o collettive alle quali è strettamente vincolata.
- Funzione del godimento estetico:la musica produce un godimento estetico,operante tanto nella cultura occidentale quanto in altre culture.
- Funzione di intrattenimento:in tutte le società la musica svolge una funzione d’intrattenimento. L’intrattenimento puro è tipico della musica occidentale;quello accoppiato ad altre funzioni è presente prevalentemente nelle società primitive.
- Funzione comunicativa:la musica comunica qualcosa,anche se non conosciamo esattamente cosa sia,ne come avvenga questa comunicazione.Inoltre possiamo dire che la musica non è un linguaggio universale,in quanto assume i caratteri della cultura di cui è parte.
Ovviamente le funzioni che possono essere attribuite alla musica sono molteplici e vanno ben oltre quelle sottolineate di sopra;ci sembra opportuno soffermarci brevemente sull’ultimo punto che ci riguarda da vicino,ovvero la funzione comunicativa della musica.
Si può fare risalire al dialogo la prima forma di comunicazione messa in atto dal genere umano.La comunicazione,infatti,sottende un dialogo,e dunque la presenza di un altro e la possibilità di una risposta.Ciò premesso,il dialogo può assumere funzioni diverse a seconda del contesto,come ad esempio i dialoghi fine a se stessi o funzionali all’ottenimento di qualche scopo.
Ora anche la musica è in grado di comunicare;potremmo definirla una comunicazione di tipo emotivo e passionale,dato che è ormai noto il fatto che la musica ci fa emozionare.
Ma a parte questo,la musica può comunicare qualcosa come fosse una frase (basti pensare agli innamorati che si dedicano canzoni e si identificano in quelle parole o in quelle note).La musica è uno strumento stupefacente.
sabato 25 luglio 2009
Netiquette del blog
1. Quando postate una qualsiasi cosa (video, interventi, articoli etc etc.) assicuratevi che non esista già sul blog su cui la postate.
Uno sguardo veloce ai titoli di ogni giorno in archivio può essere sufficiente.
2. Nel momento in cui pubblicate, analizzate un secondo il contesto. Se dovete scrivere un post del tipo "Nello scantinato c'erano cinque topolini" e la notizia di prima pagina riguarda un argomento importante (ad esempio l'esame o l'ultima giornata di Vis Musicae) evitate di postarlo successivamente a quello di modo che la notizia importante rimanga in prima pagina. Per fare questo ridatate gli interventi. Basta anche solo spostare l'ora. Per vedere come fare clicca qui .
Senza nessuna presunzione, ma con la speranza di dare una mano.
Christian
LA LINGUA DEI SEGNI ANCHE AL PARLAMENTO EUROPEO
La nuova eurolegislatura è appena iniziata e si prospettano già importanti novità per i disabili europei: il deputato ungherese Adam Kosa (primo europarlamentare sordo della storia) e il francese Philippe Juvin, entrambi del gruppo dei popolari, hanno chiesto - con una lettera indirizzata al nuovo presidente dell’assemblea, il polacco Jerzy Buzek, e a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari - che tutti i dibattiti per cui è prevista la traduzione vengano tradotti anche nella lingua dei segni. Questo per favorire una maggiore integrazione dei disabili e per dare la possibilità anche ai non udenti di essere informati sulle decisioni e sulle discussioni che si svolgono a Strasburgo e a Bruxelles.
La proposta, avanzata subito dopo il primo intervento di Kosa in lingua dei segni nel corso di un dibattito sulla presidenza ceca, dovrebbe avere - per i due eurodeputati - effetto immediato. “Non vediamo perché quanto proponiamo non debba essere recepito immediatamente”, hanno dichiarato Kosa e Juvin in un comunicato stampa congiunto. “Una simile misura - hanno proseguito - potrà essere utile per tutti i cittadini che fanno uso della lingua dei segni e avrà un forte significato simbolico perché servirà a dimostrare la volontà, da parte dell’Europarlamento, di favorire l’integrazione dei disabili nella società europea”.
Juvin ha spiegato meglio a Superabile.it come si potrà procedere: “Noi abbiamo chiesto che, all’inizio, tutti i dibattiti vengano trascritti e proiettati su uno dei due schermi presenti in aula. Si tratterebbe semplicemente di stenografarli e si potrebbe cominciare con l’inglese, il francese e magari una terza lingua. Poi, assumendo interpreti nella lingua dei segni, si potrà passare a vere e proprie traduzioni simultanee”. Ora sta al presidente Buzek e ai questori trasformare l’idea in azione. Speriamo, passateci il gioco di parole, che non facciano orecchie da mercante.
Programma riassunto
Questo è il trailer di "Saudade do futuro" - film di Marie-Clémence e Cesar Paes , che verra proiettato stasera, dopo le performance dei poeti, Lucia Daniele e Laura Di Gioia, Donato De Acutis e Giampiero Giamogante, Nelo do Fado, Miguel Joanes.
Sono già iniziati gli incontri con Stefano Bartezzaghi e Antonella Sbrilli per "Scrivere con la mente, scrivere con gli occhi"
poi seguià "La voce tra le mani: gesti, segni, parole" di Rosaria Giuranna e Virginia Volterra.
La poesia dedicata ai sordi
TENTA LA FORTUNA
Tempo fa sul talk mi è stata detta questa frase : TENTA LA FORTUNA :-)
Riferita forse al poco piacimento del mio blog deduco ...a me personalmente appare semplice e completo, ovviamente sono d parte!
Non posso dire di aver avuto molti visitatori, ma penso che questo sia stato un problema comune!
Ho postato molti lavori e mi sono interessata a diverse tematiche dando il mio contributo !!!
Che sia piaciuto o no io ho approfondito molte conoscenze e arricchito il mio bagaglio culturale e informatico e penso sia la cosa più importante :-)
Ringrazio i pochi ma buoni che hanno aderito al mio blog e concludo invitando anche voi a tentare la fortuna....ma così però : http://digilander.libero.it/acqua67/ruota.htm
BUON DIVERTIMENTO !!!!!!!!
DATTILOGIA. Alfabeto manuale ieri e oggi
In Italia era diffuso, fino a circa 20 anni fa, un alfabeto manuale noto anche agli udenti, mentre oggi i sordi italiani utilizzano un nuovo alfabeto manuale, molto simile all'alfabeto manuale internazionale. Questo viene sempre eseguito con una sola mano all'altezza del collo del segnante.
Lingua dei segni, dattilologia, labiolettura: segni tra le mani, segni tra le labbra
Fondato su configurazioni statiche, è uno dei mezzi di comunicazione visivo-gestuali più semplici: consiste, com'è noto, nel formare con le dita e la mano le lettere dell'alfabeto.
Si passa da lettere segnate con entrambe le mani, aventi come luoghi spaziali di esecuzione del segno diverse parti del corpo, all'alfabeto manuale ora in uso, caratterizzato dall'uso di una sola mano e dall'utilizzo esclusivo dello spazio neutro davanti al segnante come luogo di esecuzione.
Nei metodi didattici la dattilologia è indispensabile per rendere comprensibile un nuovo vocabolo, e affianca la labiolettura per la comunicazione di parole con un'impostazione fonatoria simile per lo spelling delle parole di lingue straniere.
La dattilologia ha un ruolo importante nell''italiano segnato esatto (ISE) usato nel metodo bimodale in quanto sostituisce tutte le parti grammaticali estranee alla Lingua Italiana dei Segni (LIS) (Piglicampo, 1998).
- basare l'istruzione del sordo esclusivamente sulla labiolettura, potrà significare anche stress ed umiliazione quando sarà costretto a comunicare con persone che non hanno pazienza o che possiedono una conformazione labiale che rende impossibile o complicata la comprensione dei fonemi;
- la comprensione del significante labioletto sulle labbra non implica la comprensione del significato della parola; il sordo fa ogni sforzo per decodificare i codici vocali emessi dalle labbra di chi parla, ma spesso gli sfugge il valore semantico degli stessi;
- gli interlocutori e in particolar modo gli insegnanti devono possedere un apparato labiobuccale normale. Dovranno imparare a parlare senza fretta né innervosirsi alle frequenti espressioni di incomprensione del sordo.
Parlare bene al sordo è molto difficile e gli insegnanti, i genitori o il logopedista, dovranno leggere loro stessi le labbra del sordo perché se non sono in grado di 'labioleggere' non sono neanche all'altezza di mostrare correttamente i fonemi sulle loro labbra.
segno-nome
anche noi potremmo attribuirci un “segno-nome”;
io avevo pensato a FARFALLA VERDE
perchè vorrei essere la rappresentazione di una farfalla,
libera di volare, di non avere confini e di godersi
ogni giorno come se fosse l'ultimo!
Altra ragione è che adoro il colore verde, il colore dei miei occhi
ed il colore appunto della farfalla che ho tatuato sul mio corpo!
Sarebbe carino se ognuno di noi continuasse a crearsi
il proprio segno nome e spiegarne la ragione
del perchè l'ha scelto....
Alien Deel...i suoi semanari HUMAN BEAT BOX
direttamente dal blog di vismusicae..
Ieri sera, 24/07/2009 si sono esibiti nell'anfiteatro del parco Nazionale della Sila, gli artisti greci, che si sono dilettati nei distici improvvisati, le cosidette MANDINADHES.
Gli artisti erano tre:
Antonis Fragkakis- voce e lyra
Manolis Lagoudakis- voce e lyra
Manolis Skoumpakis- lauto.
Ecco la loro prima mandinadhas:
VI DO' IL BENVENUTO, L'ESPRESSIONE DI UN PROFONDO DESIDERIO E BISOGNO DI COMUNICARE.
SONO PARTICOLARMENTE CONTENTO DI QUESTA EDIZIONE E DI QUELLO CHE STA ACCADENDO IN GNVSI GIORNI, UNA CONTINUA SCOPERTA, UNA CONTINUA SPERIMENTAZIONE, UNA SFIDA E UNA AVVENTURA CHE VA OLTRE LE POSSIBILITA' DI TRADUZIONE E CHE ARRIVA DIREI FORSE DRITTO AL CUORE, NELL'INTENZIONE DI RAPPRESENTARE PROPRIO LA COMUNICAZIONE.
LE PERSONE DA RINGRAZIARE SAREBBERO TANTISSIME, PERO' STASERA IN PARTICOLARE VOGLIO DIRE GRAZIE A CHI CI OSPITA.
AL CENTRO VISITE DEL PARCO NAZIONALE DELLA SILA.
Iniziano poi a raccontare le loro storie....
sono davvero tutte bellissime, ma anche tante. Quindi inserisco quelle che secondo me sono le frasi più belle.
I tre artisti cantano in greco, quindi, lo staff di vis musicae ha messo a disposizione interpreti in modo da rendere comprensibili le loro parole. In particolare per questo caso i passaggi erano molti: l'artista greco cantava, la traduttrice era americana, quindi traduceva in inglese. A sua volta dunque c'era un'interprete che traduceva in italiano sia alla interprete LIS, sia alla stenografa (che ci ha fornito tra l'altro il materiale. Mariella La Rosa) che ha sottotitolato l'intera serata.
Ecco dunque le frasi pià belle delle loro mandinadhes.
EROTOCRITOS ERA IN PRIGIONE E IO STO PARLANDO CON TE, TU MI HAI CHIESTO DI DIRTI E TI DICO DOVE HO TROVATO L'AMORE PER TE.
SONO DUE MESI CHE IO SONO IN PRIGIONE E SONO TANTO FELICE DI INCONTRARTI.
HO INCONTRATO TANTI ANIMALI FEROCI E LI HO UCCISI E TUTTO DALLE MIE BRACCIA E' STATO UCCISO.
E LA MIA FEDE MI HA AIUTATO.
E SONO STATO SALVATO.
ERO MOLTO ASSETATO DURANTE LA GUERRA E MENTRE CERCAVO DI TROVARE QUALCOSA DA BERE E ALLA FINE HO TROVATO ACQUA IN UN POSTO MOLTO PICCOLO.
E L'HO BEVUTA E MI SONO RINFRESCATO.
HO CERCATO DI TROVARE UN PO' DI RIPOSO E HO SENTITO QUALCUNO SINGHIOZZARE E MI SONO ALZATO PER CERCARE DI TROVARE CHI STAVA SOFFRENDO.
SONO ANDATO NELLA FORESTA CHE ERA PROPRIO NELLE VICINANZE DOVE ERA L'ACQUA PER CERCARE QUESTA PERSONA CHE SOFFRIVA.
HO TROVATO UN UOMO MOLTO GIOVANE E BELLISSIMO.
ERA BELLO COME IL SOLE E I SUOI CAPELLI ERANO BIONDI COME IL SOLE ANCHE SE ERA QUASI MORTO, ERA COMUNQUE BELLISSIMO.
ERA TUTTO COPERTO DI SANGUE.
MI SONO AVVICINATO E GLI HO PARLATO E GLI HO DETTO: FRATELLO, CIAO.
COSA TI E' SUCCESSO? CHI TI HA FATTO DEL MALE? I SUOI OCCHI ERANO CHIUSI.
HA APERTO I SUOI OCCHI PERO' NON POTEVA PARLARE E TOCCO' LA SUA GOLA CON IL SUO DITO DOVE ERA FERITO.
COSI', IN MODO CHE IO LO POTESSI AIUTARE, CHIEDENDOMI AIUTO.
COSI' HO TROVATO LA FERITA SUL SUO PETTO.
SEMBRAVA UNA FERITA CAUSATA DALL'ATTACCO DI UNA BESTIA FEROCE.
IL VELENO ERA PENETRATO ORMAI NEL SUO CORPO.
HA TOLTO IL SUO ANELLO, HA SFILATO L'ANELLO DALLA SUA MANO.
SOSPIRO' E ME LO DIEDE E CON UNA VOCE FLEBILE, CHE SOLTANTO I MIEI OCCHI POTEVANO SENTIRE, LE SUE LABBRA DISSERO: TI HO PERDUTO ARETUSA.
E DISSE TUTTO QUESTO E POI MORI' E LA SUA ANIMA ANDO' VIA DAL SUO CORPO.
I TUOI OCCHI SONO COME UNA BOTTEGA DEL CAFFE' E LE TUE SOPRACCIGLIA COME UN BALCONE E SPERO CHE RIMANGANO APERTI TUTTI I GIORNI.
SPESSO I TUOI OCCHI PARLANO, GLI OCCHI PARLANO.
SPESSO GLI OCCHI PARLANO.
E DICONO QUELLO CHE NON DICONO LE LABBRA.
CHIUNQUE VEDA I TUOI OCCHI E BACI LE TUE LABBRA, CHIUNQUE VEDA I TUOI OCCHI E BACI LE TUE LABBRA VEDE IL MARE E IL TRAMONTO.
NON HO MAI VISTO LABBRA PIU' BELLE DELLE TUE.
NON MI IMPORTEREBBE DI MORIRE DOPO IL PRIMO BACIO.
IN UNA MANO TENGO IL COLTELLO E IN UN'ALTRA IL FUOCO.
di enricamarrelli!!
Opinioni dalla seconda serata di VIS MUSICAE
I greci, gli italiani e i portoghesi.
Nella serata d’improvvisazione
fanno si che i versi loro siano compresi.
Con una nuova comunicazione.
Si abbattono frontiere tra i paesi.
Se devo proprio dare un opinione
è la serata più sperimentale.
Per rendere il linguaggio universale.
Donato De Acutis (artista dell'ottava rima)
Il suono è vibrazione in alto sale.
Unisce il gesto e pure la parola.
E pure se la lingua non è uguale
stasera pare che sia una sola.
Qualsiasi sia la comunicazione oggi vale
comunque il messaggio dritto vola
Sarà che sia poesia all’improvviso
lascia il ricordo nel cuore inciso.
Serena Salvatori
Sordi che ballano, uomini che suonano come strumenti…tradizione,. Innovazione, sperimentazione, calabresi, greci, portoghesi, libanesi, palestinesi che stupiscono e amicizie che nascono nella diversità…mi piace! Grazie
Paola Paggi
Impressioni, sensazioni ed emozioni da VIS MUSICAE
Una bella emozione essere qui con tutti questi giovani. Si respira un clima prezioso e raro. L’anno prossimo venite anche voi.
Giornata densa, piena di emozioni difficili da descrivere a parole…relatori poetici, artisti filosofi, interpreti danzanti, sottotitolatrice mitragliante, tirocinanti scatenati, sordi che ballano al ritmo del reggae, domani si può iniziare ad apprendere la lingua dei segni, o diventare batteria umana con le corde vocali e poi improvvisatori e studiosi a rimare per il Mediterraneo…
Bella serata ma poteva essere pubblicizzata un po’ di più per far arrivare molta più gente!!!
Bella serata , peccato per la poca gente. E ottima musica.
Bellissima serata peccato che ce ne siano poche così.
Bellissima serata peccato per la poca gente. Jamu tutti a broduuuuuuuuuuuuuuuuuuu……Giuseppe
Suoni, mani che danzano, voci ed emozioni. Veniteeeeeeeeeeeeeeeeeee a sentire e vedere con noi le mani che cantano e la voce che risuona.
Integrazione iniziale ottima tra persone udenti e sorde.
È la prima volta che partecipo a questo evento. Per ora non posso dire quali saranno i risultati di questa integrazione tra persone sorde e udenti ma l’impatto, per ora, è molto buono.
È bellissimo, provo tante bellissime emozioni anche perché c’è la LIS e i sottotitoli… Servizio completo.. Probabilmente grazie a questo posso provare queste emozioni.
Ieri sono arrivata qui con l’aereo, dopo mi hanno accompagnato. Pensavo che la calabria non fosse cosi bella e sono rimasta molto meravigliata da piante, montagne. Io sono l’unica artista sorda arrivata ieri e sono contenta di aver incontrato Paolo Scarnecchia, persona speciale. Ho parlato con lui senza interprete e sono rimasta meravigliata. Stamattina, mi hanno fatto vedere la Sila. Un posto bellissimo… Sono contenta che la LIS sia mostrata anche agli udenti in modo che sia conosciuta. È importante farla conoscere anche agli udenti e soprattutto capire cosa vuol dire il silenzio. Adesso è precoce dirlo, ma sicuramente l’integrazione sarà bellissima e piena di emozioni.
Nellamia vita non mi aspettavo questo evento. Paolo ha pensato di inserire musica e lis e ha detto che sotto i segni c’è musica. Gli udenti usano le parole e fanno musica. Ma anche i sordi lo fanno. È la prima volta che si organizza un evento con musica rap e interpreti. Sono stupita di come le interpreti riescono a fare vedere la musica. Domani vorrei vedere gli artisti sordi mostrare le loro impressioni.
Oggi su "Calabria Ora"
Donata Chiricò
La poesia è come il pane: semplice e sacra.
È un filo elettrico in grado di connetterci con l'infinito,
con la natura, con l'anima del mondo.
È come la preghiera dei mistici, senza più lingua di appartenenza,
senza marchi di religioni superiori, senza confini
Fuad Rifka, L’ultima parola sul pane, 2007
Tommaso Russo Cardona era un amico e un collega. Insegnava all’Università della Calabria ma oggi non è più con noi. Il cancro, questa malattia così “simbolica” ed inafferrabile, ce lo ha portato via. Determinato e fragile ha lottato come sapeva fare: amando e studiando. E così ci ha lasciato due libri con la precisa volontà che i suoi amici ci mettessero letteralmente le mani. Sapeva che non ce l’avrebbe fatta a vederli editati. Ma sapeva anche che, chi lo conosceva e gli voleva bene, non avrebbe lasciato che il suo lavoro non vedesse la luce. Sono libri che parlano di ciò che più di tutto fa del linguaggio quella forma di vita così speciale che esso è. Il primo racconta ed analizza quel particolare fenomeno linguistico e cognitivo che è l’ironia e il “rovesciamento discorsivo” che la caratterizza. Uscirà per Meltemi giusto domani. Ne ha curato l’edizione Grazia Basile. Il secondo libro parla di poesia. Uscirà entro l’anno. Racconta come sono fatte le poesie delle lingue verbali. Soprattutto, però, racconta come sono fatte e come funzionano le poesie in lingua dei segni e, in particolare, in lingua dei segni italiana (LIS). Del resto è proprio nel corso del lavoro di analisi e di glossa di una delle poesie della poetessa sorda Rosaria Giuranna che nasce il titolo: “Insensato tintinnio di mascelle”.
E’ noto che la poesia ha meno lettori e frequentatori dei romanzi. Figuriamoci quanti utenti può avere una poesia in lingua dei segni, ovvero in una lingua normalmente utilizzata dai sordi (e non da tutti i sordi), storicamente considerata una non lingua e, quindi, da sempre boicottata ed oltraggiata. Eppure la poesia in lingua dei segni esiste, come esistono poeti e poetesse sordi che le danno vita. E’ un pezzo di cultura “orale” e, quindi, carnale, in un mondo di comunicazione cosiddetta globale, ovvero senza corpo e senza voce. Dobbiamo ammettere che c’è un non so che di primitivo e pulsante nella poesia, forse anche di ingenuo. E questo è valido, ovviamente, anche per la poesia in lingua dei segni. Ogni poeta, tanto adoperando le mani e gli occhi (come succede nelle lingue segnate) quanto adoperando la voce e l’orecchio (come, al contrario, accade nelle lingue verbali) usa la lingua in un modo tutto speciale e mentre la usa la trasforma e la “performa” in qualcosa che tiene insieme il corpo e l’anima, l’istinto e la mente, le viscere e il cervello. Questo spiega o, almeno, suggerisce che la poesia è sempre fuori e dentro la lingua nella quale nasce. Figlia delle figlie di Babele, le capita spesso di affrancarsi dalle sue stesse origini e diventare linguaggio condiviso, puro suono, ritmo universalmente riconoscibile. Tommaso Russo Cardona ha studiato per anni le lingue dei segni e ne è rimasto affascinato perché gli sembrava che fossero un punto di vista privilegiato da cui approfondire temi che gli erano cari quali, ad esempio, il rapporto tra l’origine del linguaggio e le attività manipolative e strumentali. Quando ad un certo punto impatta nella poesia (conosce Rosaria e Giuseppe Giuranna nel 1995) cerca di capire in che cosa quell’arte fatta di segni si distinguesse da quella fatta di parole. Esplorando attentamente quella danza di mani che sta in ogni poesia in segni, Tommaso Russo Cardona ci ha insegnato che esiste una radice comune a segni e parole e che il registro poetico è “quello in cui le affinità tra lingue vocali e segnate sono più evidenti”. Più precisamente, egli ha dimostrato che in entrambi i casi “il testo poetico chiama in gioco una sua norma interna , una (anti)norma che prende le mosse per le sue deviazioni e innovazioni dalla norma tipica di altri registri e, più in generale, dei registri di uso comune. Questa (anti)norma nel suo lavoro di contrapposizione e ricostruzione di un tessuto linguistico si fonda sull’accentuazione creativa di alcune proprietà fondamentali delle lingue (…): l’equilibrio tra arbitrarietà e iconicità, la ridondanza, la contrapposizione tra lessico e grammatica, l’indeterminatezza”. Il libro si chiude con un richiamo a Vico ed all’ipotesi che la lingua poetica possa essere considerata la fonte comune della nostra facoltà di linguaggio. Immaginiamo che non dispiacerà al grande filosofo napoletano se insieme a lui ricordiamo Maria Zambrano quando scrive che “la poesia è la migliore amica della misericordia”.
venerdì 24 luglio 2009
Vis Musicae, con Tommaso nel cuore.
Questo era il Prof. Gambarara che ricordava Tommaso nel covegno tenuto a Siena 10 giorni dopo la sua scomparsa.
Oggi Vis Musicae vuole ricordare colui che fece tanto per la lingua di segni in italia. Voglio ricordare a tutti, anche a chi non ha potuto conoscere il professor Russo, quello che ha fatto per la Lis.
1995 - Nomi Propri e individuazione. Peirce, Wittgenstein, Lévi-Strauss e alcune
teorie linguistiche contemporanee.
1997 - “I nomi propri nella LIS, ovvero i segni nome”, in "LIS: Studi esperienze e ricerche sulla Lingua dei Segni in Italia".
1997 - "Segni nome e identità culturale nella comunità sorda in Italia", in "Cultura del gesto e cultura della parola. Viaggio antropologico nel mondo dei sordi".
1997 - "Iconicità e metafora nella LIS". In "Filosofia del Linguaggio. Teoria e Storia"
1998 - "Iconicity and metaphors in Italian Sign Language poetry: the functional shift from phonological to morphological values of sign parameters elements”.
1999 - “Italian Sign Language (LIS): text corpora and notation systems”.
2000 - "Immagini e metafore nelle lingue parlate e segnate. Modelli semiotici e applicazioni alla LIS (Lingua Italiana dei Segni)".
2000 - “Senso e coscienza dei sensi. Alcune riflessioni sulle Lingue dei Segni”.
2000 - “Segni nome ed identità personale nella LIS”.
2000 - “Presentazione”.
2000 - “Sintesi delle poesie”.
2000 - “The crosslinguistic study of poetical texts in signed and vocal languages: productivity, redundancy and form-function relations in a LIS (Italian Sign Language) poem”.
2001 - “Italian Sign Language (LIS) poetry: iconic properties and structural regularities”.
2001 - "Sordità e cieco-sordità: teorie e stato dell’arte”.
2002 - “Musica visiva in Lingua Italiana dei Segni: invito alla scoperta di un universo poetico sconosciuto”.
2002 - "Linguaggio e percezione Le basi sensoriali della comunicazione linguistica".
2002 - “Antinorma poetica, ritmo e metafora: tra lingue dei segni e lingue vocali”.
2002 - “Sintesi delle poesie”.
2002 - “Sistemi antroponimici e identità personale: appunti sulla semantica dei nomi propri di persona”.
2002 - “Nomi Propri”.
2002 - “La specie simbolica”.
2003 - “Metafore come ipoicone nelle lingue dei segni e nelle lingue vocali”.
2003 - “Metafore e comprensione tra segni, gesti e parole.
2003 - "Sensi individuali e significati condivisi: patologie sensoriali, gioco simbolico e discorso autofasico”.
2004 - La mappa poggiata sull’isola. Iconicità e metafora nelle lingue dei segni e nelle lingue vocali.
2004 - “Iconicity and Productivity in Sign Language Discourse: an analysis of three LIS discourse registers”.
2004 - “Come è fatta una lingua dei segni”.
2005 - “Metafore come ipoicone. La dimensione iconica delle metafore nelle lingue vocali e nelle lingue dei segni”.
2005 - «Comment on “Children Creating Core Properties of Language: Evidence from an Emerging Sign Language in Nicaragua»”.
2005 - “Patologie dello sviluppo cognitivo e comunicativo”.
2005 - “Stereotipia e sintassi substandard nella scrittura degli adolescenti italiani: un confronto tra le strategie testuali e sintattiche di sordi ed udenti romani”.
2005 - A Crosslinguistic, Cross-cultural Analisys of Metaphors in Two Italian Sign Language (LIS) Registers”.
2005 - “Un lessico di frequenza della LIS”.
2005 - “Formazione di parole visivo-gestuali e classi grammaticali nella Lingua dei Segni Italiana (LIS): dati disponibili e questioni aperte”.
2005 - “Language and Hegemony in Gramsci”.
2006 - “Recensione di: Tullio De Mauro, traduzione, introduzione e note a F. De Saussure, Scritti inediti di linguistica generale, Roma-Bari: Laterza, 2005”.
2006 - “Linguaggio rituale e divinazione”. «Forme di Vita».
2006 - “F. de Saussure, Scritti inediti di linguistica generale".
2006 - “Representing signed languages in written form: questions that need to be posed”.
2006 - “Metaphors and blending in LIS (Italian Sign Language) discourse: a window on the interaction of language and thought”.
2007 - “OGM e stampa italiana (2003-2005
2007 - "Le Lingue dei Segni. Storia e Semiotica".
2007 - “Catastrofe e ironia”.
2007 - “L’ontogenesi come Philosophia prima”
2007 - “Sulla formatività del segno linguistico nello scritto saussuriano De l’essence double du langage”.
2007 - “Impliciti e intenzionalità. La dimensione intersoggettiva dell’intenzionalità nel discorso frammentato o reticente”.
2008 - “Diagrammatic and Imagic Iconicity in Verbal and Signed Languages”.
2008 - "Dimensions of gesture".
2008 - “Metaphors in Sign Languages and in Co-verbal Gesturing”.
2008 - “Asymétries du signe: outils, gestes, mots/signes”.
2008 - “Ironia: emozioni e orizzonte di coscienza”.
Come leggerte Tommaso ha studiato e scritto molto, e p chi è dell'ambito ha fatto davvero tanto. Perciò ti ringraziamo Tommaso.
Vorrei anche "Indicarvi" un link ad un video-dizoario LIS. Molto utile. http://www.dizlis.it/new/articles.php?lng=it&pg=2
giovedì 23 luglio 2009
primo step
Inaugurazione – ore 18.00
Fabio De Chirico – Soprintendente Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria / MiBAC
José António Cabrita do Nascimento - Director Regional de Cultura do Alentejo (Portugal) / MC
Donata Chiricò, Daniele Gambarara, Rosaria Giuranna, Virginia Volterra
Segni che non si interrompono:con Tommaso Russo